• Vittoria per la legalità: il Tribunale di Catania condanna l’operato della Dirigente Scolastica Insanguine

    La Gilda degli Insegnanti ottiene giustizia per il prof. Anelli

    Catania, 5 giugno 2025

    Una sentenza destinata a fare scuola: il Tribunale del Lavoro di Catania ha accolto integralmente il ricorso presentato dal prof. Vito Anelli, docente iscritto alla Gilda degli Insegnanti, assistito dagli avvocati Concetto Ferrarotto e Gelsomina Scivoli.

    Il caso riguardava trattenute stipendiali ingiustamente applicate al docente, a seguito di un congedo straordinario regolarmente autorizzato ai sensi dell’art. 42, comma 5 del D.Lgs. 151/2001. Nonostante l’autorizzazione concessa dalla stessa dirigente scolastica, prof.ssa Monica Insanguine, gli atti furono trasmessi tardivamente alla Ragioneria Territoriale dello Stato, che ha poi disposto il recupero integrale delle somme, perfino al lordo.

    Il Tribunale, con la sentenza n. 2303/2025 del 30 maggio, ha stabilito che:

    • Il congedo era perfettamente legittimo;
    • Il docente non può essere penalizzato per negligenze della Pubblica Amministrazione;
    • Il recupero è da considerarsi illegittimo, sia nel merito che nella modalità (trattenute al lordo);
    • I Ministeri dell’Istruzione e dell’Economia sono condannati in solido alla restituzione delle somme e al pagamento delle spese legali.

    «Questa sentenza ha un valore che va ben oltre il singolo caso. È la vittoria della legalità contro l’arroganza, è il segnale che i docenti non sono più soli. La Gilda degli Insegnanti c’era, c’è e ci sarà sempre, accanto a chi subisce abusi e vessazioni», ha dichiarato il prof. Giorgio La Placa, Coordinatore provinciale della Gilda degli Insegnanti di Catania.

    La Gilda ha seguito con costanza e determinazione questa battaglia, offrendo al collega pieno supporto sindacale, legale e umano. Continueremo a farlo per ogni docente che si trovi vittima di ingiustizie.

    Perché la scuola è comunità, non autoritarismo. I dirigenti sono garanti dei diritti, non padroni degli stipendi. La Gilda degli Insegnanti non arretra di un millimetro davanti agli abusi.

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