Provvedimenti anticrisi, la Camera approva con la fiducia

 

L’aula della Camera con 294 voti favorevoli e 186 voti contrari ha approvato nella giornata di ieri, venerdì 24 luglio, la fiducia al governo sul maxiemendamento anticrisi, il disegno di legge AC 2561-A di conversione del decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, recante Provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali, pubblicato sulla G.U. n. 150 del 1 luglio 2009.

Nel mentre si rinvia alla lettura commentata sul sito della Camera, di seguito si riportano i punti che interessano la scuola.

1) Art. 17, commi 23 e 24 (Assenze per malattia dipendenti P.A).

Rimane confermato quanto previsto nel citato decreto legge n. 78/09:

- il certificato di malattia superiore a 10 giorni (o a partire dal terzo evento nell’anno solare) può essere rilasciato anche dal medico di base;

- sono ripristinate le vecchie fasce di reperibilità per le visite fiscali (10-12 e 17-19);

- è abrogato il comma 5 dell’art. 71 della L. 133/2008, che tagliava la corresponsione dei fondi previsti dalla contrattazione integrativa nelle assenze diverse dalla malattia (salvo limitatissime eccezioni).

In altri termini, per il personale della scuola la non incidenza delle assenze (malattia, ecc.) riguarda solo l’attribuzione del compenso accessorio derivante dalla contrattazione integrativa d’istituto prevista dall’art. 6, comma 2, lett. l) del CCNL. Nessun dietro front invece per il taglio in busta paga sui primi dieci giorni di ogni evento di malattia: la decurtazione sul trattamento economico non sarà più applicata infatti solo a chi lavora in polizia, forze armate e vigili del fuoco. Per gli altri dipendenti pubblici, e quindi anche per il personale scolastico, la penalizzazione resta in vigore;

- il costo delle visite fiscali è a carico del servizio sanitario nazionale.

2)Art. 17, comma 25 (Adozione dei regolamenti per la riorganizzazione della scuola).

Con una norma di interpretazione autentica si stabilisce che il perfezionamento del Piano programmatico avviene con l'acquisizione dei pareri della Conferenza unificata Stato-Regioni e delle commissioni parlamentari di Camera e Senato e che al recepimento dei relativi contenuti si provvede con i Regolamenti stessi. Questi ultimi si intendono a loro volta adottati con l'approvazione preliminare da parte del Consiglio dei ministri degli schemi di regolamento.

3)Art 17, commi 35 novies e 35 decies (Risoluzione del rapporto di lavoro nel pubblico impiego).

Si ritorna, per gli anni 2009, 2010 e 2011, alla possibilità per le amministrazioni di collocare d’ufficio a riposo i dipendenti, anche dirigenti, che abbiano compiuto l’anzianità massima contributiva di 40 anni, con un preavviso di sei mesi. Restano pertanto ferme tutte le cessazioni dal servizio per effetto della risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro a causa del compimento dell’anzianità massima contributiva di 40 anni decise dalle amministrazioni pubbliche nel testo vigente prima della data di entrata in vigore della legge 4 marzo 2009, n. 15.

4) Art. 22 ter (Disposizioni in materia di accesso al pensionamento).

Comma 1.In applicazione della sentenza della Corte di Giustizia europea viene introdotta nella legge 335/95 una norma, valida solo per il pubblico impiego, con la quale in sostanza si innalza di cinque anni il limite di età per la pensione di vecchiaia per le donne, parificandolo a quello vigente per gli uomini (65 anni). Dal 2010 dunque, vi sarà un innalzamento graduale dell'età di pensionamento di un anno ogni biennio fino al raggiungimento dei 65 anni e precisamente: 61 anni nel 2010; 62 anni nel 2012; 63 anni nel 2014; 64 anni nel 2016; 65 anni nel 2018.

Resta fermo il diritto per chi compie i 60 anni entro il 31 dicembre 2009.

Comma 2: Dal 1° gennaio 2015 i requisiti anagrafici per l’accesso al sistema pensionistico italiano per tutti i lavoratori, pubblici e privati, devono essere adeguati all’incremento della speranza di vita accertato dall’ISTAT e convalidato dall’EUROSTAT, con riferimento ai 5 anni precedenti.

In prima applicazione tale incremento, riferito al quinquennio 2010-2014 non potrà superare i tre mesi.

Non sono previste modifiche alle regole vigenti in materia di pensionamento per anzianità.

A titolo esplicativo si propone uno stralcio del maxiemendamento approvato.

Lunedì 27 luglio alla Camera saranno esaminati gli ordini del giorno e martedì, a partire dalle 16, si terrà il voto finale sul provvedimento che poi passerà in seconda lettura al Senato, dove potrebbero esserci delle modifiche.


Organici 2009/10: tutti i tagli confermati.

 

Si è svolto l' incontro per l’informativa sulla bozza di circolare sull’organico di fatto per il personale docente e ATA per l’a.s. 2009/2010. Per la parte pubblica erano presenti il Capo Dipartimento dott. Cosentino, il Direttore Generale dott. Chiappetta e i dirigenti dott.ri De Angelis e Palermo.
Ci è stata consegnata la bozza con annesse due tabelle che riepilogano le riduzioni di posti da operare in organico di fatto, attraverso interventi strutturali sulla formazione delle classi e sulle dotazioni organiche (escluso il sostegno).
I tagli aggiuntivi previsti sono 5.003 posti che, sommati ai 37.101 tagli (comprensivi di 245 Dirigenze Scolastiche soppresse col dimensionamento) effettuati in organico di diritto, comportano un decremento di organico di 42.104 posti per l' anno scolastico 2009/10, nel rispetto di quanto previsto in Finanziaria.
Il dott. Chiappetta ha illustrato i vari aspetti dell'adeguamento degli organici, illustrando alcune tipologie di interventi idonei a raggiungere l'obiettivo di contenimento previsto e programmato:
1) un’ottimale utilizzazione dei docenti specializzati di lingua inglese;
2) una più attenta riconduzione delle cattedre a 18 h;
3) la completa utilizzazione del personale in esubero;
4) l'articolazione del tempo scuola secondo criteri e soluzioni idonei al miglior impiego delle risorse stesse.

I dirigenti scolastici dovranno acquisire l'autorizzazione dei direttori generali regionali prima di procedere all' attivazione di nuove classi, mentre sono già legittimati all'accorpamento delle stesse, in seguito alla contrazione degli alunni. Eventuali nulla-osta agli alunni potranno essere concessi solo per particolari e motivate situazioni, purché non incidano sull' organico.
Tutte le OO.SS. hanno contestato la pervicacia con cui il governo porta avanti la politica dei tagli e dello smantellamento della scuola pubblica statale. In particolare la Federazione Gilda-Unams ha manifestato il suo totale dissenso per gli ulteriori 5.003 tagli che finiranno di distruggere la scuola pubblica. L’amministrazione ha però affermato che il taglio complessivo di 42mila posti è imposto inderogabilmente dal MEF perché deve portare materialmente al risparmio previsto in finanziaria onde reperire per il bilancio dello Stato economie non inferiori a 456 miliardi di euro per l’anno 2009.
A margine dell' incontro il dott. Chiappetta ha riferito che è in discussione tra le delegazioni del MIUR e del MEF la richiesta di autorizzazione alle assunzioni in ruolo per dirigenti, docenti ed Ata. Per i docenti in particolare l’autorizzazione dipenderà dagli esiti della verifica che si sta operando su tutti i posti vacanti e disponibili, dopo l’applicazione della riforma del 1° ciclo e i tagli agli organici di cui all’art. 64 della legge 133/08. Anche in questo caso l' ultima parola spetta pertanto al MEF.


Corte Costituzionale: il dimensionamento scolastico è competenza delle Regioni

 

Lo ha stabilito la Corte costituzionale depositando la sentenza n. 200 con la quale, pronunciandosi sui ricorsi proposti da numerose regioni (Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania e Puglia), ha censurato l’art. 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 nella parte riguardante il comma 4, lettere f-bis) e f-ter).
Due i punti dichiarati incostituzionali dai giudici della Consulta: l’assegnazione al ministero dell’Istruzione del compito di definire «criteri, tempi e modalità per la determinazione e l’articolazione dell’azione di ridimensionamento della rete scolastica»; e il fatto che anche lo Stato, oltre a Regioni ed enti locali, possa «nel caso di chiusura o accorpamento degli istituti scolastici aventi sede nei piccoli comuni, prevedere specifiche misure finalizzate alla riduzione del disagio degli utenti».
E’ evidente a questo punto che il DPR 20.3.2009 n. 81 concernente “Norme per la riorganizzazione della rete scolastica e il razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane della scuola, ai sensi dell’art. 64, comma 4, del D.L. 25.6.2008 n. 112 convertito con modificazioni dalla L. 6.8.2008 n. 133”, pubblicato proprio in data di ieri, 2 luglio, sulla G.U. n. 151, dovrà essere verificato per quelle parti immediatamente riconducibili ai rilievi accolti e travolti dalla Corte.

Al riguardo non possiamo non rilevare, fra l'altro, l'incredibile tempismo con cui è stato pubblicato il predetto ultimo regolamento, in considerazione da un lato delle azioni legali in corso o preannunciate, e dall'altro di una "singolare" norma di interpretazione autentica, di dubbia legittimità, inserita a sorpresa  nel decreto anticrisi (Decreto-legge n. 78 - Provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali), pubblicato il 1 luglio 2009 in G.U. n. 150.

Il nuovo comma 25 dell'art. 17 di tale decreto, il cui contenuto non era riportato nel testo ufficioso da noi pubblicato, interviene infatti anche in materia di regolamenti attuativi della riforma della scuola  prevedendo che "Il termine di cui all'articolo 64, comma 4, del decreto legislativo 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, si intende comunque rispettato con l'approvazione preliminare del Consiglio dei Ministri degli schemi di regolamenti di cui al medesimo articolo".

Gli interrogativi e i dubbi da noi sempre espressi sulla legittimità dei provvedimenti rimangono tutti: il governo procede a colpi di machete, incurante delle procedure e dell’ordinamento giuridico vigente, in nome di una pseudo riforma che sta operando solo tagli indiscriminati di scuole e classi, mettendo in ginocchio la scuola pubblica statale.

Condannata per comportamento antisindacale, su ricorso promosso dalla Gilda degli Insegnanti di Catania, la dirigente scolastica dell'ITI "Archimede" di Catania, storico istituto industriale di Catania

 

In data 29 giugno 2009, il giudice del Lavoro, dott.ssa Maria Castorina, ha dato ragione alla segreteria provinciale della Gilda, patrocinata dall’avvocato Concetto Ferrarotto, che ha citato la dirigenza della scuola per violazione dell'art. 28 della legge 300/70.

Il giudice ha condannato l’Amministrazione resistente, dichiarandone l’antisindacalità della condotta ed ordinando la cessazione di tale condotta e la rimozione degli effetti pregiudizievoli.

Fin dal decorso anno scolastico la dirigente scolastica conduceva relazioni sindacali improntate ad omissioni, informative parziali e tardive, sottraendosi al confronto di merito con le OO. SS. e con la RSU d'Istituto e impedendo quindi di fatto la stipula del contratto integrativo d'Istituto. Procedeva poi a conferire le nomine al personale della scuola senza che fossero definiti in sede contrattuale i criteri per l'attribuzione degli incarichi. Nonostante le richieste della maggioranza della RSU e della segreteria provinciale della Gilda, la dirigente scolastica persisteva in un atteggiamento ostativo mettendo in atto un comportamento delegittimante per la sigla sindacale e per quella maggioranza della RSU che mostrava di non cedere a tale clima di ostracismo. Vedendo vano ogni tentativo di condurre corrette relazioni sindacali la segreteria provinciale della Gilda, anche a supporto della maggioranza della RSU adiva il giudice del lavoro.

Il giudice ha riconosciuto il comportamento antisindacale del dirigente scolastico.

Possiamo dire senza tema di smentita che la Gilda, nonostante ostruzionismi e tentativi di delegittimazione da più parti condotti, ha continuato a tenere un comportamento coerente con il proprio ruolo a difesa del personale della scuola e per l’affermazione del diritto dei lavoratori ad essere rappresentati nel confronto con la parte datoriale.

La speranza è che questa sentenza ponga un freno ad una pratica che, a quanto risulta allo scrivente, coordinatore regionale della Gilda, va prendendo sempre più piede in Sicilia.

Sono in aumento quei dirigenti scolastici che disattendono gli obblighi sanciti dalle leggi vigenti e  dal CCNL, in ordine alla conduzione di corrette relazioni sindacali, non forniscono esauriente e tempestiva informazione sindacale e non procedono a stipulare il contratto integrativo d’Istituto nei tempi e nei modi previsti.

Sempre più diffusa la convinzione che dirigere una scuola equivalga a gestire un’azienda padronale della conduzione della quale non si debba rendere conto a nessuno, ancor meno alle rappresentanze sindacali, la cui presenza è a volte percepita come indebita ingerenza.

Illuminante in tal senso alcuni passaggi della sentenza che si citano testualmente: “omissis documentazione prodotta si evidenzia il silenzio tenuto dall’Istituto in ordine alla comunicazione delle necessarie informazioni (preventiva e successiva), cosicché la contrattazione sindacale è stata relegata ad una mera ratifica dell’operato del dirigente……omissis>…… ciò che unicamente conta -e che deve ribadirsi in questa sede- è che su tali questioni l’Istituto avvii una reale concertazione con le parti sindacali, in ordine a precise scelte di campo (quali che siano), consentendo loro di interloquire, eventualmente dissentire o formulare proposte alternative, ossia di svolgere quella attività sindacale che la contrattazione collettiva le assegna in materia….omissis… il punto è che l’Istituto si è sottratto al confronto con le associazioni sindacali sulla materia de quo…..omissis….E’ noto infatti, che l’effettività del diritto all’informazione e alla concertazione è strumentale rispetto al corretto esercizio dell’azione sindacale, che è ontologicamente rivolta a consentire ai sindacati di partecipare alle scelte più importanti della gestione dell’Istituto nel quale operano…. omissis….il comportamento posto in essere dall’Istituto resistente, prescindendo dal previo, effettivo, concerto con le associazioni sindacali ricorrenti in relazione all’adozione dei provvedimenti in contestazione, appare idoneo a screditare i sindacati stessi e a porne in dubbio le effettive capacità negoziali agli occhi dei lavoratori e degli affiliati…omissis”.

E’ doveroso concludere con l’auspicio che al fine di ridurre le conflittualità ed il ricorso agli organismi giudiziari, la Direzione Scolastica Regionale, intervenga con l’autorità del massimo ufficio scolastico regionale in quelle scuole ove non vengono rispettati gli adempimenti dovuti e si mettono in essere comportamenti illegittimi.

 

In allegato la sentenza

 

Filippo Tortorici

Coordinatore regionale

Gilda degli Insegnanti-Sicilia-


Il Tar boccia l’inglese potenziato. Il Miur sospende la circolare iscrizioni.

 

Il Tar del Lazio con varie ordinanze, ultima la n. 2571 del 5 giugno 2009, ha accolto la domanda cautelare di sospensione della circolare ministeriale n. 4 del 15 gennaio 2009, avente ad oggetto "iscrizione alle scuole dell'infanzia e alle scuole di ogni ordine e grado per l'anno scolastico 2009/2010", nella parte in cui le famiglie possono chiedere che il complessivo orario settimanale, riservato all'insegnamento delle lingue comunitarie, sia riservato all'insegnamento della lingua inglese. Nella citata circolare era infatti contenuta, come è noto, la possibilità di scegliere per il prossimo anno 5 ore di Inglese in prima media, anziché 3 di Inglese e 2 di Francese, Tedesco o Spagnolo.

In assenza della disciplina di dettaglio da adottarsi con norma regolamentare ancora in corso, si legge nell’ordinanza del tribunale amministrativo, il d.l. n. 112/2008 non sembra autorizzare, nell’ottica della realizzazione di economie di spesa, lo stravolgimento dei principi che regolano i rapporti tra le fonti nell’ordinamento giuridico.  

«Considerata l'urgenza di definire le situazioni di organico e al fine di evitare di doverle variare in corso d'anno» e in attesa che il Consiglio di Stato si esprima in merito all'appello presentato dall’Amministrazione, il MIUR con circolare n. 60 del 25 giugno ha disposto in ottemperanza a quanto richiesto dal Tar Lazio  la sospensione della circolare delle iscrizioni in questione proprio nella parte che in cui è data facoltà alle famiglie di scegliere l'inglese potenziato.

Salta dunque ufficialmente l'Inglese potenziato alla scuola media, almeno per il prossimo anno.  Si auspica che questo non sia l'unico pezzo della riforma Gelmini cui il governo dovrà rinunciare.

Ricordiamo che la federazione Gilda-Unams ha impugnato al TAR del Lazio le due circolari ministeriali riguardanti la definizione degli organici c.m. 38/09. Dotazioni organiche del personale docente per l’anno scolastico 2009/2010, con unito schema di decreto interministeriale, e recante “Iscrizione alle scuole dell’infanzia e alle scuole di ogni ordine e grado, riguardanti l’a.s.2009/10 e le due note relative all’orario di lavoro dei docenti e alla formazione delle cattedre note prot.n. 6641/09 e prot.n. 7349/09".

L’iniziativa legale ha il senso ripristinare, a fronte del golpe burocratico messo in atto dal ministero, procedure e garanzie previste dall’ordinamento vigente, a tutela della qualità della nostra scuola.


Riforma dei licei: presentata la bozza di regolamento

 

Si è tenuto ieri, 4 giugno, l’ informativa ai Sindacati della scuola sulla Bozza di regolamento dei nuovi Licei.

All’ incontro hanno  partecipato il Coordinatore nazionale, Rino Di Meglio e Renza Bertuzzi per il Centro Studi.

La delegazione,  dopo avere precisato che la bozza, inviata solo il giorno precedente ed emendata nel corso della stessa riunione,  sarebbe stata analizzata nel merito con ponderazione ed attenzione, ha presentato alcune osservazioni che erano emerse in maniera inequivocabile, da una prima lettura dei documenti.

1) Appare piuttosto incerta la fisionomia  dei nuovi Licei. Lontana la diatriba che pure ha animato la nascita della Legge 226 che sorregge questa bozza e che attribuiva ai Licei  la Theoria e ai Tecnici la Technè, oggi questi nuovi “ contenitori” sembrano aver smarrito la loro mission.  A prima vista, sembrano percorsi buoni per tutte le funzioni : accesso all’ Università, accesso nel mondo del lavoro ( art.2, comma 5) e perfino, come è stato annunciato  nel corso della stessa riunione, di fornire qualifiche professionali, in accordo con le Regioni! Se incerta,  perché piuttosto ibrida, è la fisionomia formativa, certissima è invece la definizione oraria caratterizzata da tagli consistenti di orario scolastico, e quindi di discipline e quindi di cattedre. L’ aspetto più evidente dei nuovi licei è perciò il risparmio sul personale,  e quindi non è peregrino il sospetto che ad intervenire su questi profili sia stato prima il Ministero dell’ Economia di quello dell’ Istruzione.

2) Infatti, è difficile identificare in questa bozza un vero progetto di rilancio dell’Istruzione superiore se una novità di grande pregio come il liceo musicale, che colmerebbe una mancanza piuttosto deplorevole in un Paese la cui musica è conosciuta in tutto il mondo, viene ridotta ad un simulacro, perché condizionato nel numero ( solo 40 licei  musicali in tutta Italia!) e nella struttura, priva di titolarità piena, poiché dipendente, rispetto ai docenti di strumento, dai Conservatori. 

3) Assolutamente incomprensibile in ogni logica che non sia quella del solo miope risparmio è la confluenza degli Istituti d’ arte e dei licei artistici; nel nuovo liceo artistico, il cui percorso è caratterizzato da una taglio vistoso di materie e di orario.  Non si può assolutamente pensare alla immissione  dei molteplici indirizzi artistici, tutti validi e articolati in tempi  distesi e necessari allo svolgimento di attività artistiche  in tre nuovi indirizzi, caratterizzati da tempi ridotti,  senza immaginare anche una perdita importante di quel patrimonio dei nostri Istituti d’ arte, conosciuti ed apprezzati anche fuori dal nostro Paese.

4) Assai dubbia appare anche l’ istituzione di organismi che dovrebbero  aiutare la Scuola in molte scelte che sono ancora ambito decisionale del Collegio dei Docenti, organo attualmente e legalmente preposto a  deliberare ogni scelta didattica. Oltre a ciò, sembra di cogliere anche una palese contraddizione tra una Scuola, assurta a rango costituzionale, ma considerata in una sorta di minorità  decisionale e propositiva.

5) Incomprensibileappare la scomparsa dai percorsi dei Licei del Diritto e dell’ Economia, in totale contrasto con le Direttive europee che attribuiscono a queste discipline le competenza necessaria ad una cittadinanza piena.

6) Molto discutibileè la concentrazione di discipline scientifiche quali la biologia e la chimica, con statuti epistemologici differenziati e rigorosi in un unico  contenitore orario assai ridotto ( anche 66 ore all’ anno, in alcuni licei).

7) Infine, inaccettabile che i nuovi licei abbiano inizio dall’ anno scolastico 2010-2011, coinvolgendo non solo le prima classi, ma anche le seconde: si tratterebbe di una scelta esclusivamente di  bilancio che danneggerebbe studenti e famiglie e creerebbe confusione dannosa per il Paese.

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GILDA A BRUNETTA:BASTA CON ACCUSE GRATUITE, INDAGHI PIUTTOSTO SULLE SCUOLE PRIVATE.

 “Se il ministro Brunetta conosce casi specifici, farebbe bene a circostanziare le situazioni a cui si riferisce, piuttosto che lanciare accuse generiche, altrimenti la sua battaglia contro i cosiddetti fannulloni rischia di rivelarsi solo come un’operazione di propaganda e come una campagna di calunnie contro intere categorie”. Così il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, commenta il provvedimento contenuto nel decreto legislativo sulla riforma della Pubblica amministrazione che prevede una sanzione penale, che può arrivare alla reclusione da uno a cinque anni, per i dipendenti pubblici che si assentano dal lavoro presentando un certificato medico falso.

“Se il ministro Brunetta ha davvero intenzione di combattere le illegalità nella pubblica amministrazione – afferma Di Meglio – lo invitiamo a intervenire per porre fine allo scandalo delle false certificazioni rilasciate dalle scuole private ai docenti precari che, per guadagnare punteggio nelle graduatorie e diventare finalmente di ruolo, accettano di prestare servizio a titolo gratuito”.

“Sono trascorsi quasi due mesi da quando inviammo una lettera al ministro della Pubblica istruzione e al direttore generale dell’Inps chiedendo di procedere a una verifica incrociata per accertare se ai docenti che hanno lavorato negli istituti paritari risultano i versamenti dei contributi e punire così le scuole che speculano sulla precarietà. Ma né da viale Trastevere né dall’Inps sono arrivati segnali in questa direzione. A questo punto – conclude Di Meglio – chiediamo anche l’intervento del ministro Brunetta che, in questo modo, potrebbe dimostrare, aldilà di provvedimenti dai toni propagandistici, di volere davvero risanare il settore della pubblica amministrazione”.
Roma, 20 maggio 2009

UFFICIO STAMPA GILDA INSEGNANTI


CONTRATTAZIONE: ISTITUIRE UN’AREA SEPARATA PER I DOCENTI
LETTERA DI RINO DI MEGLIO A BERLUSCONI E BRUNETTA
 

Istituire un’area di contrattazione separata per i docenti, cogliendo la preziosa occasione offerta dal riordino dei comparti per la contrattazione sindacale al quale sta lavorando il Governo. È quanto chiede Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, in una lettera inviata al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e al ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta.
Numerosi sono i motivi per cui la Gilda degli Insegnanti avanza questa richiesta, che da sempre rappresenta il principale terreno su cui è impegnata e tema sul quale si è espressa anche la Corte costituzionale con la sentenza 322/2005, sancendo la specificità della funzione docente. “Il riconoscimento del ruolo istituzionale degli insegnanti – afferma Di Meglio – è fondamentale per valorizzare l’istruzione e renderla realmente volano della ripresa economica, culturale e civile del nostro Paese. L’area contrattuale separata, inoltre, indicherebbe diritti e doveri inequivocabili e consentirebbe di richiedere assunzioni di responsabilità precise”.
Per dimostrare la necessità di un intervento da parte del Governo, il coordinatore nazionale della Gilda sottolinea anche che “questo tipo di area è già stata concessa a molte categorie professionali, come per esempio i medici, e non comporterebbe alcun aggravio di spesa. Infine bisogna considerare – ricorda Di Meglio citando il sondaggio commissionato dalla Gilda alla Swg sui problemi della categoria – che il 63% dei docenti italiani è favorevole a questa proposta”
“Ci auguriamo – conclude Di Meglio – che il Governo non trascuri l’importanza di questa svolta e che si impegni per raggiungere questo obiettivo, rinnovando il mandato sociale degli insegnanti”.

Roma, 29  aprile 2009

UFFICIO STAMPA GILDA DEGLI INSEGNANTI


Alla Presenza del coordinatore nazionale Rino di Meglio si è svolto l'ormai tradizionale incontro annuale delle RSU di Catania

 

Al Presidente Hotel di Aci Castello si è svolto l'incontro tra le RSU, i terminali associativi e i delegati alla contrattazione decentrata del sindacato, il coordinatore nazionale prof. Rino di Meglio e i dirigenti provinciali della Gilda sulle tematiche riguardanti i problemi nella varie scuole. Ha introdotto i lavori la coordinatrice provinciale prof.ssa Cettina Cavallaro la quale ha brevemente evidenziato il ruolo importante e spesso decisivo della nostre RSU. Subito dopo è intervenuto il coordinatore nazionale prof. Rino Di Meglio che ha posto l'attenzione sulla situazione particolarmente grave nella quale versa la scuola italiana. Ha evidenziato, anche, il grande successo dello sciopero del 30 ottobre e i buoni risultati, sorprendenti per certi versi, della mobilitazione di marzo. Ha esortato i colleghi, che svolgono il delicato compito di difendere i colleghi nella varie istituzioni scolastiche, a coinvolgere quanto più possibile tutti i lavoratori della scuola per renderli partecipi del grave momento che si sta vivendo nel settore in considerazione del fatto, anche, che il Governo gode di una solida maggioranza in seno al Parlamento e questo riduce, purtroppo, la capacità di contrasto sindacale. Si è lamentato del fatto che i media, di destra e di sinistra, danno poco spazio alle problematiche scolastiche a causa, pure, di una mancata sensibilità dell'opinione pubblica verso il mondo della scuola.  La Gilda, ha proseguito, è impegnata nella denuncia del cosiddetto "nuovo schiavismo"  che riguarda i colleghi precari che hanno un rapporto di lavoro con diversi istituti privati  i quali, pur di ottenere il punteggio per la graduatorie varie, lavorano senza  percepire alcuna remunerazione. Fenomeno, questo, particolarmente diffuso al sud. E'' intervenuto, pure, il coordinatore regionale prof. Filippo Tortorici il quale ha sottolineato che la Gilda sosterrà sempre, come sempre ha fatto, i propri rappresentati nella istituzione scuola catanese e, quindi, ha invitato tutti a denunciare eventuali casi di palese violazione della legge da parte dei dirigenti scolastici. Per tutta la durata dei lavori sono state rivolte numerose domande a Rino Di Meglio e ai dirigenti provinciali presenti.


Mobilità 2009-2010: incontro al MIUR

 

Si è tenuto oggi 15 aprile 2009 alle ore 15,30, un incontro al M.I.U.R. con i seguenti argomenti all'ordine del giorno: a) avvio della contrattazione sulle utilizzazioni del personale docente ed ATA per l'a.s. 2009/2010; b) ipotesi di accordo integrativo mobilità personale soprannumerario; c) situazione della provincia dell'Aquila in relazione alla mobilità territoriale e professionale.
Riguardo al primo punto all'ordine del giorno si è rinviata la discussione a martedì 21 della prossima settimana.
Per il secondo punto, riguardante le integrazioni e modifiche al CCNI, previste in particolare al Titolo I, art. 1, comma 4, del suddetto Contratto al fine di verificare le conseguenze derivanti dai provvedimenti attuativi della legge 133/2008 sull’esubero e sul soprannumero, si è concluso e sottoscritto l'accordo, di cui si riportano le principali novità:

1) il diritto al rientro con precedenza nella propria sede di titolarità passa da 5 a 8 anni;
2) il personale docente soprannumerario trasferito d'ufficio o a domanda condizionata, appartenente a classe di concorso in esubero a livello provinciale, avrà diritto ad essere utilizzato, a domanda, nella propria sede di titolarità, purché non vi siano altri posti disponibili nella provincia;
3) i docenti soprannumerari comunque a domanda potranno essere utilizzati anche su classi di concorso affini, in base al proprio titolo di studio.
Nonostante non venga risolto il problema dei soprannumerari, la Federazione Gilda-Unams ha ritenuto opportuno sottoscrivere almeno questi piccoli miglioramenti, condivisi anche da FLC Cgil, Cisl scuola e Snals.
Per quanto concerne il terzo punto, si è discusso sulle modalità d'intervento sulla mobilità nella provincia dell'Aquila.
Si sono affrontati diversi argomenti ma innanzitutto si è chiesto da parte della nostra Federazione di:
- annullare tutti i tagli agli organici previsti per la provincia dell'Aquila;
- sospendere tutte le assenze per malattie e considerare valido l'anno scolastico;
- fare un monitoraggio della situazione.
Alla fine dell'incontro comunque si è pensato di attivare un tavolo di confronto permanente ed immediato al M.I.U.R. e contemporaneamente un altro nella stessa provincia dell'Aquila per cercare di risolvere insieme i numerosi problemi. Si è chiesto comunque che vengano adottati interventi straordinari e stanziamenti di fondi a favore delle scuole e degli insegnanti della suddetta provincia da parte del governo, altrimenti le nostre proposte resterebbero solo sulla carta.


Graduatorie ad esaurimento 2009-2011: emanato il decreto ministeriale

 

Emanato il D.M 42 dell’8 aprile 2009 concernente l'integrazione e l'aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento del personale docente ed educativo per il biennio 2009/2011.

Le domande di aggiornamento/permanenza e nuovo inserimento debbono essere presentate entro il termine perentorio di 30 giorni a decorrere dal 10 aprile 2009, data di pubblicazione dell’apposito avviso sulla Gazzetta Ufficiale, pertanto entro l’11 maggio 2009.

Il modello per la scelta della Provincia e delle sedi, ai fini dell’aggiornamento anche delle graduatorie di circolo e di istituto di I fascia, sarà presentato successivamente.

Si riassumono le disposizioni più significative:
1) Il nuovo inserimento nelle graduatorie ad esaurimento è consentito solo per le categorie di personale docente elencate nell’art.5bis della legge n. 169/08, richiamati negli artt. 4, 5, 7 e 8, che si inseriscono “ a pettine “, in base al proprio punteggio. All’elenco si deve aggiungere il personale docente beneficiario della sanatoria prevista dalla legge n. 14/09, art 36 bis, in quanto iscritti con riserva nelle graduatorie ad esaurimento per aver partecipato ai corsi speciali abilitanti, di cui al D.M. n. 85/05, senza il requisito di servizio.

2) Ai docenti, già iscritti in graduatoria, è consentito, oltre ad aggiornare la propria posizione nella Provincia di appartenenza, di scegliere ulteriori tre sedi provinciali, ove collocarsi “in coda“ ai docenti, già iscritti in graduatoria nel precedente biennio, con il punteggio e tutte le altre situazioni personali acquisiti nella provincia di appartenenza, ad eccezione del titolo alla riserva dei posti.

3) Tutti gli aventi titolo debbono presentare domanda, sia per permanere o aggiornare le graduatorie, sia per confermare l’iscrizione con riserva, pena la cancellazione definitiva dalle graduatorie medesime.
4) Per i diplomi abilitanti all’insegnamento conseguiti all’estero e riconosciuti dal MIUR la nuova normativa di riferimento è il Decreto legislativo n. 206 del 9 novembre 2007,che, tra l’altro, prevede l’accertamento della conoscenza della lingua nazionale da parte dell’Autorità governativa del Paese ospitante, secondo modalità appositamente regolamentate. Pertanto, ai fini dell’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento,gli interessati debbono essere in possesso, entro il 30 giugno 2009, del decreto di riconoscimento del Direttore generale degli Ordinamenti scolastici, comprensivo dell’accertamento linguistico, ottenuto nel periodo 1 luglio 2007 30 giugno 2009


Organici 2009-2010: le tabelle dei tagli

 

In tarda serata del 23 marzo, si è concluso l'incontro sugli organici preannunciato la scorsa settimana, nel corso del quale è stata consegnata alle OO.SS. la bozza aggiornata della circolare sugli organici insieme con le tabelle di ripartizione dei tagli suddivisi per regione, ordini di scuola e gradi d'istruzione. Mancano i dati relativi alla scuola dell'Infanzia, mentre sono riportati la ripartizione dei posti di sostegno ed i dati complessivi che assommano a 37.101 posti in meno, così distribuiti: istruzione Primaria 9.968; secondaria di primo grado 15.542; secondaria di secondo grado 11.347 e 245 presidenze. Non ci saranno tagli per la Scuola dell'Infanzia ed il Sostegno che, in applicazione della finanziaria 2008 , vedrà incrementare l' organico di diritto di 4.882 posti, mentre l' organico complessivo resterà invariato.

L’amministrazione ha precisato che solo i dati relativi all' istruzione Primaria sono reali, in quanto acquisiti al sistema informativo, mentre gli altri sono solo dati previsionali che, comunque, in base all' analisi storica degli ultimi anni, sono molto attendibili, dato che registrano lievi scostamenti rispetto all' organico di fatto. Nella Primaria si prevede in organico di fatto un incremento di alunni che oscilla fra i 4 e gli 8.000, mentre la secondaria, in particolare le superiori, continuano a registrare un decremento che in quest' ultimo grado sarà di 26.000 alunni. Il DG ha evidenziato che rispetto ai primi dati nell' istruzione Primaria i tagli si sono ridotti di oltre 3.000 unità, dai 13.000 iniziali, e nella secondaria di primo grado di 1.500 unità. Si è precisato, inoltre, che l' incontro DD.GG./OO.SS. deve avvenire prima che i DD.GG.RR. effettuino la ripartizione dei posti fra le province di propria competenza. L’amministrazione ha comunicato che domani parteciperanno ad un incontro presso il Ministero del Lavoro sulla questione precariato, per parlare di possibili soluzioni e di ammortizzatori sociali. A margine dell' incontro, data la notevole entità dell' esubero, si è concordato di riaprire il tavolo della mobilità per cercare soluzioni condivise: è prevedibile, comunque, che non vengano tracciate corsie preferenziali per i soprannumerari "di nuova generazione".

Passando all' esame del testo, la nostra delegazione che già negli anni scorsi si era battuta per tenere distinti gli organici sloveno ed italiano del Friuli, ha potuto apprezzarne il recepimento da parte dell' Amministrazione. Ha ribadito la necessità di richiamare la normativa sulla sicurezza ed il rispetto della stessa, in particolare in presenza di aule sottodimensionate, ha chiesto di espungere dal testo il vergognoso invito ai DD.SS. all' ampliamento del servizio ed all' incremento dell' offerta formativa.

La nostra delegazione ha chiesto altresì che nelle sezioni di scuola dell' infanzia dei piccoli comuni, delle piccole isole e dei comuni montani i bambini di 2/3 anni incidessero sull' incremento delle sezioni. Ha contestato la media esigua di ore utilizzate per la costituzione dell' organico, in netto contrasto con le scelte delle famiglie, ha stigmatizzato la priorità data nel testo al modello a 24 h delle prime classi dell' istruzione Primaria, ha invitato ed ottenuto che si impedisse ai DD.GG. l'applicazione in organico di diritto dei tagli relativi ai 5.000 posti di competenza dell' organico di fatto.La FGU ha ribadito che gli specializzati devono insegnare la Lingua Straniera solo nelle loro classi, mentre le altre sono di competenza degli specialisti. Per la nostra ferma opposizione nell'incontro precedente, il MIUR ha rinunciato a consentire il potenziamento della Lingua Straniera all'atto della determinazione dell'organico di diritto, relegandolo sull' organico di fatto. Si è sollecitato inoltre il MIUR ad impartire disposizioni relative alla composizione oraria delle cattedre che non devono superare le 18 h settimanali, salvo le cattedre che istituzionalmente eccedono tale limite. Come ipotesi residuale la nostra delegazione ha invitato l' Amministrazione - che si è dichiarata favorevole - ad incrementare il tempo pieno ed il prolungato nelle realtà del sud più svantaggiate culturalmente ed economicamente, adottando parametri perequativi per ridurre il divario fra Nord e Sud.


Discriminazione ai danni dei cittadini italiani

 

La legge 296/06 ha trasformato le graduatorie permanenti, istituite con legge 124/99 e finalizzate alla stabilizzazione nel tempo del rapporto di lavoro dei docenti precari, così come rideterminate dalla leggi 143/04 e 186/04, in “graduatorie ad esaurimento”, senza possibilità, cioè, per chi non vi fosse incluso, di entrarvi in seguito, salvo alcuni specifici casi già espressamente previsti (fra tutti, i corsi speciali abilitanti indetti con DD.MM. 21/05 e 85/05).

Relativamente all’aggiornamento delle suddette graduatorie per il prossimo biennio, nella bozza predisposta dal Ministero dell’Istruzione e diffusa ai Sindacati è previsto per i cittadini comunitari la possibilità di presentare domanda di inserimento a “pettine”, cioè con l’eventuale scavalcamento di quelli già inseriti, creando addirittura per cittadini stranieri una situazione di privilegio a danno di quelli italiani che, pur possedendo eventualmente gli stessi requisiti, non potrebbero avere ora accesso alle graduatorie.

Si tratta di una sanatoria a favore degli stranieri del tutto immotivata e bizzarra, anche perché già in sede di domanda presentata precedentemente nel 2007, i cittadini comunitari in possesso dei titoli sono stati inseriti regolarmente, ad esempio quest’anno due cittadini romeni sono stati immessi in ruolo, in provincia di Pordenone, in base alla graduatoria ad esaurimento.
Una riapertura per i soli stranieri della graduatoria potrebbe creare, nelle province del confine orientale, addirittura delle situazioni di pendolarismo da parte dei paesi comunitari confinanti.

Altro fatto grave è l’inserimento, sempre “a pettine”, dei cittadini italiani in possesso di abilitazioni conseguite all’estero; si tratta di abilitazioni che non sono equiparabili a quelle italiane, si cita quale esempio le abilitazioni spagnole, che si conseguono con due sessioni di 45 giorni e che sono ormai oggetto di vendita direttamente in Italia , sia a Roma che a Milano.

Per ultimo, è previsto l’inserimento a pieno titolo, sempre cioè con la possibilità di scavalcare chi è già presente in queste graduatorie ad esaurimento, dei cittadini italiani o comunitari che ottengano il riconoscimento del servizio prestato in paesi extracomunitari. Che significa? Che un algerino con cittadinanza francese può farsi riconoscere i titoli conseguiti in Kenia ed entrare di ruolo nelle scuole italiane?


Formazione del personale: avviata la contrattazione integrativa per l’a. s. 2009-10

 

Si è svolto il 4 marzo 2009, alle ore 9, 30, l’incontro tra le organizzazioni sindacali e il MIUR sul contratto nazionale integrativo concernente la formazione del personale docente e ATA per l’a. s. 2009-10.
In via preliminare tutte le OO. SS. hanno dovuto prendere atto del fatto che le risorse economiche messe a disposizione sono diminuite, rispetto allo scorso anno, di circa il 28%. Gli stanziamenti per la formazione del personale della scuola ammontano, infatti, a € 5.736.09 (lo scorso anno sono stati stanziati € 7.732.515,00).
Una cifra molto modesta a fronte della quale il testo normativo, simile in buona sostanza a quello degli anni precedenti, ha presentato una proliferazione di obiettivi formativi con evidenti echi gelminiani del tipo: “promozione delle competenze docimologiche e valutazione del rendimento degli alunni” oppure “valutazione del comportamento degli alunni” o ancora “ approfondimenti metodologici e didattici nelle conoscenze e nelle competenze relative all’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione”
I rappresentanti della Federazione Gilda-Unams hanno rigettato questa proliferazione di obiettivi anche perché essi sono comunque riconducibili alle finalità generali già indicate nella normativa e nei precedenti accordi.
Stessa tesi è stata sostenuta dalle altre OO. SS., all’unanimità, per cui l’amministrazione ha finito per accettare di cancellarli.
E’ stato inoltre ribadito che la formazione è un diritto per il personale e un dovere per l’amministrazione e che la spesa per lo sviluppo delle conoscenze e competenze per la diffusione delle lavagne interattive multimediali è una iniziativa sostenuta da specifiche disposizioni normative.
Infine, è stato meglio specificato che le disposizioni contenute negli articoli 1-2-7 e 8 del CCNI sottoscritto il 7 luglio 2008 fanno parte integrante del contratto sulla formazione del personale della scuola. Pertanto è stato riconfermata la possibilità di esercitare il diritto alla formazione anche attraverso l’autoaggionamento, individuale o in gruppo.
A conclusione si è ribadito l’impegno a dare attuazione all’art.71 del CCNL scuola per la costituzione della Commissione nazionale bilaterale che avrà il compito primario di perseguire l’obiettivo di programmare e realizzare qualificate e certificate iniziative di formazione per il personale della scuola


Regolamenti attuativi: il Consiglio dei Ministri approva.

 

Il Consiglio dei Ministri riunito il 27 febbraio mattina a Palazzo Chigi ha approvato, su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, Mariastella Gelmini, i due regolamenti attuativi dell'art. 64 della Legge 133/08, sulla revisione dell'assetto ordinamentale della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione e sulla riorganizzazione della rete scolastica.
Sui detti regolamenti la Sezione Consultiva per gli atti normativi del Consiglio di Stato aveva espresso rispettivamente il parere 32 del 6 febbraio 2009 ed il parere 30 del 2 febbraio 2009 (depositati il 25 u.s), entrambi favorevoli.
Quanto al primo regolamento, spiega il comunicato di Palazzo Chigi, entrano in vigore le norme che introducono la figura del maestro unico–prevalente nella scuola primaria e i modelli di orario su 24, 27 e 30 ore.
Restano confermati gli attuali modelli per gli anni successivi alle prime classi con la riduzione delle compresenze, garantendo, comunque, l’assistenza alle mense.
E’ confermato il tempo pieno secondo il modello delle 40 ore settimanali con 2 docenti per classe.
Per la scuola secondaria di primo grado restano confermate le 30 ore settimanali di cui una dedicata allo studio della Cittadinanza e della Costituzione.
Confermato il tempo prolungato anche alle scuole medie, con 36 ore settimanali elevabili a 40.
E’ prevista, inoltre, l’organizzazione oraria su base annuale oltre che settimanale per consentire una maggiore flessibilità all’autonomia delle scuole.
Per le scuole dell’infanzia e per le sezioni primavera resta confermata la normativa attuale, ma viene attribuito un ruolo più incisivo ai docenti che valuteranno pedagogicamente l’opportunità dell’anticipo.
Nel secondo regolamento, prevale il principio per il quale le scelte sul dimensionamento scolastico saranno oggetto di un confronto condiviso con gli enti locali e le Regioni, per individuare insieme gli eventuali interventi di supporto e di aiuto come l’organizzazione delle mense e il trasporto scolastico, puntando a ridurre al minimo i disagi per le famiglie e per gli studenti. Viene inoltre salvaguardata l’attuale normativa per i docenti di sostegno.
Pubblichiamo il testo dei regolamenti, con le relazioni illustrative e tecniche correlate.
I due Regolamenti dovranno essere ora sottoposti alla firma del Presidente della Repubblica, inviati alla registrazione della Corte dei conti e pubblicati in Gazzetta Ufficiale.

Regolamento dimensionamento           Regolamento scuola infanzia e primo ciclo
Relazione Tecnica                                     Relazione Tecnica
Relazione Illustrativa                                Relazione Illustrativa


Approvato il DDL Brunetta sul lavoro pubblico.

 

Ridotto il ruolo della contrattazione e del sindacato

Con votazione nominale a scrutinio simultaneo: favorevoli 154, contrari 1, astenuti 0, votanti 155, presenti 156 è stato approvato definitivamente in Senato “il Disegno di Legge delega al Governo finalizzata all'ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e alla efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni nonché disposizioni integrative delle funzioni attribuite al Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro e alla Corte dei conti”.

Siamo di fronte ad una legge delega ad ampio mandato, che il ministro Brunetta dovrà articolare concretamente con più Decreti delegati. La legge definisce gli ambiti e i principi generali che il governo dovrà perseguire attraverso la decretazione.

Uno dei punti che segna una svolta radicale e che imporrà alla contrattazione un ruolo mutilato è sicuramente la modifica del secondo periodo del comma 2 dell’articolo 2 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. 

In pratica non si consente più ai contratti di derogare da leggi statuti e regolamenti relativi ai rapporti di lavoro nel pubblico, a meno che ciò non sia espressamente previsto dalla legge.

Si tratta, in tutta evidenza, di un ritorno alla preminenza legislativa, anche in materia di lavoro e di una riduzione netta degli spazi lasciati alla normativa pattizia.

Il significato chiarissimo è l’intento di lasciare al sindacato un ruolo marginale e più contenuto. Dopo gli anni della privatizzazione dei rapporti di lavoro c’è una chiara inversione di tendenza. E’ evidente, come sia neanche tanto nascosta l’esigenza di mettere sotto controllo politico il sindacato e le sue scelte.

La legge delega inoltre pone fra gli obiettivi l’ omogeneizzazione degli assetti del lavoro pubblico con quelli del lavoro privato, soprattutto per quanto riguarda il sistema delle relazioni sindacali; auspichiamo che venga colta l’occasione per rendere certi e trasparenti i sistemi di misurazione della rappresentatività sindacale nel privato.

Particolare rilievo viene dato alla valutazione sia delle strutture amministrative in ordine ai risultati, sia di tutti i pubblici dipendenti per i quali è disposta, senza alcuna distinzione tra le categorie professionali, la valutazione del merito connesso alla carriera.

Le campagne di denigrazione dei dipendenti pubblici accusati di essere fannulloni erano, con tutta probabilità, finalizzate proprio a raggiungere, senza ostacoli, questo obiettivo.

Affrontare il nodo della valutazione e risolverlo positivamente presuppone che, in alcuni ambiti professionali, devono essere superati alti livelli di complessità e che scelte fatte con superficialità finiranno per produrre  gravi danni al sistema pubblico piuttosto che migliorarne efficienza e qualità.

Altre norme di indirizzo lasciano grande sconcerto come quelle sulla riduzione dei comparti contrattazione, la composizione dei quali poi viene lasciata alla contrattazione quadro: un regalo a CGIL, CISL e Uil ed una condanna a morte per le Organizzazioni autonome. 

Il giudizio su questa legge con le ambiguità che contiene e per le scelte che propone non può non essere particolarmente negativo.

Stupisce non poco l’atteggiamento collaborativo dell’opposizione che ci rafforza nella convinzione profonda che il sindacato debba prendere sempre più le distanze dai partiti e dalle ideologie che rappresentano.

Roma, 25 febbraio 2009

prof. Alessandro Ameli

Segretario Generale


Formazione neo assunti: emanate le istruzioni operative

 

Il MIUR ha emanato la nota prot. n. 2360 del 23 febbraio 2009 con la quale fornisce agli Uffici Scolastici Regionali indicazioni e chiarimenti sulle specifiche procedure da attivare per l'anno di formazione dei docenti neo assunti.

Il modello organizzativo e-learning integrato prevederà la partecipazione a momenti di formazione on-line e a incontri in presenza per non meno di 40-50 ore, articolate in 20-25 ore in presenza e 20-25 ore a distanza. Ogni incontro in presenza sarà, in via ordinaria, organizzato in classi di non meno di 15 e non più di 30 docenti.
L’attività formativa per i corsisti neoassunti in ruolo nel corrente anno scolastico e per coloro che, a vario titolo, non hanno assolto al periodo di formazione in ingresso avrà inizio il 23 marzo 2009.
Gli spazi e i materiali formativi riguarderanno i "Piani di formazione ISS" (Insegnare Scienze Sperimentali), "Mat@bel" (matematica e apprendimenti di base con e-learning), "Poseidon" (piano di formazione per docenti di area linguistico-letteraria) e "PuntoEdu Lingue" (per i docenti di scuola primaria). Ferma restando una quota parte del monte orario complessivo (orientativamente 5 ore in presenza e 5 ore a distanza) destinata ad offrire un momento formativo di base, i corsisti potranno scegliere di impostare il proprio percorso di formazione in modo personalizzato, stabilendo le opportune connessioni tra i percorsi esistenti in piattaforma e le proprie esperienze e competenze e i propri bisogni formativi specifici.
In particolare, per il corrente anno scolastico, i docenti di scuola primaria sprovvisti del titolo di insegnamento della lingua inglese potranno svolgere come parte della formazione in ingresso il percorso metodologico in e-learning (20 ore in presenza e 20 ore a distanza).
Permangono in vigore le indicazioni di chiarimento emanate con la nota prot. n. 3699 del 29 febbraio 2008. In particolare:

- il periodo di servizio prestato come supplente nell'anno scolastico in corso (anno di retrodatazione giuridica) è valido ai fini della prova, purché svolto per non meno di 180 giorni nello stesso insegnamento o classe di concorso (o nell'insegnamento di materie affini);
- le attività di formazione in ingresso possono essere svolte nel corso dello stesso anno scolastico. Ciò è consentito anche alle "lavoratrici-madri", pur se assenti dal servizio.

- il personale neo assunto a tempo indeterminato - che sceglie di fruire dell'art. 36 del CCNL - è tenuto a superare il periodo di prova al rientro in servizio nel posto di insegnamento o nella classe di concorso di titolarità. Ciò in quanto a tale personale durante il periodo di supplenza svolto si applica la disciplina prevista per il personale assunto a tempo determinato;
- le attività di formazione in ingresso sono effettuate una sola volta nel corso della carriera. Dette attività, pertanto, non devono essere ripetute dal personale docente già a tempo indeterminato e assunto in altro ruolo.


Formazione iniziale degli insegnanti: la bozza di decreto.

 

E’ ufficiale la bozza di decreto sulla formazione iniziale degli insegnanti che qualche giorno fa il Ministro Gelmini ha consegnato al CUN. Tale bozza di decreto recepisce la proposta licenziata dalla commissione "Israel", avvalendosi di una norma di "delegificazione" presente nella Finanziaria 2008.
Chiusa l’esperienza delle SSIS, la formazione degli insegnanti torna al sistema universitario propriamente detto: una laurea magistrale e un anno di tirocinio svolto in collaborazione tra scuola e università più un esame abilitante a fine percorso, ecco in sintesi i punti principali del curriculum pensato per i futuri insegnanti.

La nuova struttura partirà già dal prossimo anno accademico, e avrà una durata di cinque-sei anni, al posto degli attuali sette. Le nuove lauree saranno a numero chiuso e vi si accederà tramite prova d'accesso.


Mobilità 2009-2010: per la firma del CCNI previsto un ulteriore incontro

 

Nel pomeriggio di ieri la nostra delegazione ha partecipato al penultimo incontro sulla mobilità (l'ultimo si terrà domani 12 febbraio, per consentire al MIUR di recepire le ultime modifiche richieste dalle OO.SS).

Principalmente si è proposta la revisione di alcuni refusi relativi agli allegati ed alla modulistica. Secondo il MIUR il termine di scadenza delle domande di mobilità dovrebbe essere il 4 marzo p.v., ma la nostra delegazione si è mostrata nettamente contraria ad un termine così anticipato che non consentirebbe agli interessati scelte oculate e, pertanto, si è chiesto il mese previsto per prassi.

Su due punti in particolare la Federazione Gilda-UNAMS ha invitato l' Amministrazione a fare chiarezza:

1) garantire la valutabilità nella mobilità e nelle graduatorie d' istituto del servizio prestato nella Scuola dell' Infanzia da parte dei docenti transitati per passaggio di ruolo nell' Istruzione Secondaria;

2) recepire nel CCNI le modalità d' individuazione delle soprannumerarietà conseguenti alle modifiche territoriali introdotte in qualche regione italiana, con conseguente riconoscimento del diritto al rientro nella provincia di precedente titolarità.

Durante l' incontro la nostra Federazione ha ribadito la propria volontà di non firmare il Contratto in assenza di elementi certi relativi agli organici ed ai tagli che il MEF ha imposto al MIUR per il prossimo anno scolastico.


GLI INSEGNANTI E I PROBLEMI DELLA CATEGORIA

 

Il sondaggio commissionato dalla Gilda degli Insegnanti alla SWG su “Gli insegnanti e i problemi della categoria” è stato presentato questa mattina a Roma, presso il Centro congressi Cavour.

Alla presentazione, oltre al coordinatore nazionale Rino Di Meglio, hanno partecipato i deputati del Pd, Riccardo Franco Levi e Rosa De Pasquale, entrambi componenti della VII Commissione della Camera. Assenti, invece, per motivi istituzionali, il presidente della VII Commissione, Valentina Aprea, e il ministro dell'Istruzione del governo ombra, Mariapia Garavaglia.

Finanziamenti al settore, numerosità delle classi, burocrazia prevalente sulla didattica, eccessivo carico di lavoro: ecco i principali “nemici” dei docenti italiani secondo i risultati dell’indagine realizzata su un campione di 400 insegnanti.

Docenti di lungo corso e neofiti della cattedra, precari e titolari di un rapporto di lavoro stabile: gli insegnanti italiani sono tutti concordi nell’individuare in questi temi gli scogli maggiori da affrontare per poter svolgere il proprio lavoro in maniera più efficiente e in un clima più sereno. L’elemento discriminante tra i docenti è, piuttosto, il livello di scuola in cui si esercita la professione: chi insegna alle materne avverte maggiormente il peso delle responsabilità, mentre coloro che insegnano negli istituti superiori sottolineano maggiormente la mancanza di percorsi di avanzamento della carriera.

Per quanto riguarda la separazione delle aree contrattuali, da sempre cavallo di battaglia della Gilda degli Insegnanti che sin dalla sua costituzione è impegnata su questo fronte, la maggioranza dei docenti intervistati si dichiara favorevole (63%). I motivi per cui gli insegnanti condividono la proposta di creare aree contrattuali separate tra docenti e non docenti, riguardano soprattutto la diversità delle figure giuridiche (83%) e la possibilità di vedere riconosciuto il loro ruolo istituzionale (34%). Chi, invece, si dichiara contrario teme soprattutto una minore compattezza della categoria e, quindi, una perdita di potere contrattuale (61%).

Al primo posto tra i problemi indicati dagli intervistati spicca la bassa retribuzione (19%), seguita dalla scarsità di risorse dedicate al sistema scolastico (13%), la scarsa considerazione di cui gode la categoria (12%), la numerosità delle classi (10%) e il prevalere della burocrazia e delle riunioni sull’attività di insegnamento (7%).

Per quanto riguarda l’avanzamento di carriera, l’indagine rileva che i tempi sono maturi per l’individuazione di nuovi criteri: ben l’86% degli intervistati, infatti, è di questo parere, in particolare i laureati. Per il 37% del campione, l’avanzamento di carriera dovrebbe essere determinato dalle valutazioni del lavoro svolto in classe, per il 28% dai titoli di studio, per il 20% dall’anzianità e per il 13% da concorsi interni.

In merito alla valutazione degli insegnanti, il 66% ritiene che sia necessario introdurre un sistema ad hoc: per il 40% la formula migliore sarebbe l’osservazione sistematica da parte di un esperto indipendente, per il 29% il metro di giudizio potrebbero essere i risultati conseguiti dagli studenti, per il 19% dovrebbe spettare al dirigente scolastico il compito di valutare i docenti.

Interpellati sull’autonomia scolastica, gli intervistati si dichiarano piuttosto “tiepidi”: in linea generale, la riforma non ha prodotto i risultati sperati soprattutto per quanto riguarda la didattica. Il 38% ritiene che l’autonomia abbia generato un lieve miglioramento e solo il 12% parla di un considerevole miglioramento. Per il 23% del campione, invece, nella sostanza non è cambiato nulla, mentre per il 13% c’è stato un lieve peggioramento. Tra gli aspetti più efficaci dell’autonomia scolastica, figurano la possibilità di autogestire il calendario scolastico (20%) e l’orario (18%), mentre quelli meno efficaci risultano la flessibilità dell’impiego degli insegnanti (21%) e l’autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo (19%)

Roma, 29 gennaio 2009

Ufficio stampa Gilda degli Insegnanti   

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Mobilità del personale per l'anno scolastico 2009-2010: incontro al MIUR.

 

Si è svolto nella giornata odierna la prevista riunione tra MIUR ed OO.SS. per definire gli ultimi aspetti tecnici rimasti ancora in sospeso dopo il precedente incontro concernente la mobilità del personale docente, educativo ed ATA per l' anno scolastico 2009/10. Superate definitivamente le iniziali proposte avanzate dall’Amministrazione rispetto a forme di mobilità professionale forzosa, e quindi anche d’ufficio, del personale in situazione di esubero, sono stati esaminati in particolare i seguenti argomenti:
1) la mobilità degli IRC su cui ha relazionato il Segretario Nazionale dello SNADIR Orazio Ruscica;
2) relativamente alla classe di concorso A077 si è proposto di cassare i vincoli che impedivano i passaggi di ruolo e limitavano i trasferimenti interprovinciali ed i passaggi di cattedra a chi non aveva prestato almeno 360 giorni di servizio nello strumento richiesto;
3) non si è voluto riconoscere il punteggio per il ricongiungimento al convivente;
4) si sono affrontate le modalità d' individuazione dei soprannumerari nei casi di dimensionamento e si è stabilito di far confluire i docenti delle scuole interessate nella graduatoria unica laddove possibile;
5) si è precisato l' obbligo per le istituzioni scolastiche di formulare e pubblicare all' albo le graduatorie per l' individuazione dei soprannumerari nei 15 gg. successivi al termine per la presentazione delle domande di mobilità.
La nostra delegazione ha sollecitato un’accelerazione della predisposizione dei bollettini ufficiali delle istituzioni scolastiche aggiornate con i dimensionamenti attuati, indispensabili per la formulazione delle domande.

Gli incontri conclusivi si terranno il 10 e l' 11 febbraio, mentre prima di quella data sarà inviata alle OO.SS. la bozza definitiva. L'amministrazione si è impegnata a predisporre le integrazioni sulla modulistica e il testo dell'ordinanza applicativa.


Mobilità del personale per l'anno scolastico 2009-2010: ripresa la trattativa.

 

Il 20 gennaio si è tenuto al M.I.U.R. l'incontro sul Contratto Collettivo Nazionale Integrativo concernente la mobilità del personale docente, educativo ed ATA per l'anno scolastico 2009/10. Nei precedenti incontri le Organizzazioni Sindacali, all'unanimità, avevano chiesto all'Amministrazione che venissero eliminati tutti gli articoli riguardanti “la mobilità professionale coatta”.

L'Amministrazione ha recepito quasi al completo le richieste delle OO.SS., compresi i trasferimenti d'ufficio ed ha mostrato la disponibilità a rivedere alcuni nodi non ancora risolti.

Si chiede in particolare di rivedere i seguenti punti :
- la graduatoria dei Docenti soprannumerari nei C.T.P. e nei centri E.D.A. che transiteranno nei C.P.A.;
- le modalità d'individuazione dei docenti soprannumerari nei casi di dimensionamento scolastico : a maggioranza si chiede la graduatoria unica;
- l'articolato relativo ai docenti soprannumerari di religione cattolica, per eliminare anche in questo settore la mobilità professionale d'ufficio;
- riconoscimento del punteggio relativo al ricongiungimento al convivente certificato anagraficamente (l'amministrazione non vorrebbe riconoscerlo);
- relativamente alla nota 12 delle note comuni, la valutazione anche del diploma di laurea in didattica della musica, perché è un titolo aggiuntivo.

L'Amministrazione si è impegnata ad esaminare le richieste ed a presentare un testo più o meno definitivo entro il prossimo 28 gennaio.


COMUNICATO STAMPA

EDUCAZIONE FISICA: RIPRISTINARE IL VOTO NELLA MEDIA COMPLESSIVA

Ripristinare il voto di educazione fisica nella media complessiva: a chiederlo è la Gilda degli Insegnanti che, in una lettera inviata al ministro dell’Istruzione e ai presidenti delle commissioni Cultura di Camera e Senato, spiega i motivi della levata di scudi contro lo schema di regolamento che sancisce l’eliminazione della materia nella valutazione complessiva.
“Escludere il voto di educazione fisica dalla valutazione complessiva – afferma la Gilda degli Insegnanti – è profondamente sbagliato perché si tratta di una materia che contribuisce alla crescita e alla formazione dello studente, anche attraverso la conoscenza e il rispetto delle regole, e perché rischia di provocare ripercussioni negative sulla gestione della condotta degli allievi nelle palestre, con particolare riguardo alla prevenzione degli infortuni”.
“Resta da chiedersi, a questo punto – scrive la Gilda – quale sarebbe il ruolo dei docenti di educazione fisica nell’ambito degli esami di Stato”. Da qui, dunque, la richiesta rivolta a ministero e commissioni di “rivedere lo schema di regolamento, attribuendo all’educazione fisica la pari dignità rispetto alle altre discipline”.

Roma, 19 gennaio 2009

Ufficio stampa Gilda Insegnanti


DISATTESI GLI IMPEGNI DEL GOVERNO, SCUOLA INDEBOLITA

 

“Il ministero dell’Istruzione ha disatteso l’impegno sottoscritto l’11 dicembre scorso dal Governo: la circolare sulle iscrizioni non è altro che la pedissequa ripetizione della bozza di regolamento”. Così il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, commenta l’esito dell’incontro avvenuto questa mattina tra i tecnici di viale Trastevere e i sindacati.
“Sull’offerta formativa – afferma Di Meglio – regna la totale incertezza e l’eliminazione della compresenza alle scuole elementari provocherà pesanti disagi per i docenti e priverà gli alunni più deboli di quelle risorse orarie necessarie per aiutarli a mantenere il passo con l’attività didattica”.
La Gilda, inoltre, giudica fortemente negativo il potenziamento dell’inglese a discapito della seconda lingua, definendola una mossa “in controtendenza rispetto agli altri Paesi europei dove le lingue straniere insegnate sono due”.

 

Roma, 15 gennaio 2009

Ufficio stampa Gilda Insegnanti


Valutazione del comportamento degli studenti: pubblicato il decreto.

 

In data odierna il MIUR ai sensi del comma 3 dell’art. 2 del decreto legge n. 137/2008, convertito dalla legge n. 169/2008, ha emanato il decreto che individua i criteri di valutazione del comportamento degli studenti inferiore alla sufficienza.

Questi i punti salienti:

- La valutazione del comportamento degli studenti nella scuola secondaria di primo grado e nella scuola secondaria di secondo grado è espressa in decimi.

- La valutazione espressa dal consiglio di classe si riferisce a tutto il periodo di permanenza nella sede scolastica e comprende anche gli interventi e le attività di carattere educativo posti in essere al di fuori di essa.
- L'attribuzione di un voto inferiore a sei decimi, in presenza di comportamenti di particolare e oggettiva gravità, comporta l'automatica bocciatura.

- Il consiglio di classe può attribuire una valutazione insufficiente in condotta soltanto in presenza di sanzioni disciplinari che comportino l'allontanamento dalla scuola superiore a 15 giorni e per quegli alunni che a seguito di tali sanzioni non abbiano dimostrato apprezzabili e concreti cambiamenti nel comportamento, tali da evidenziare un sufficiente livello di miglioramento nel suo percorso di crescita e di maturazione.

- Le scuole sono tenute a curare con particolare attenzione sia l'elaborazione del Patto educativo di corresponsabilità, sia l'informazione tempestiva e il coinvolgimento attivo delle famiglie in merito alla condotta dei propri figli.

decreto sul comportamento degli alunni


Governo ancora latitante sul confronto

 

“Oggi la delegazione della Gilda-Unams ha minacciato la rottura del tavolo di trattativa per il contratto integrativo per la mobilità. Ancora una volta il ministero dell’Istruzione non ha rispettato la logica del confronto con i sindacati, insistendo nell’adottare una politica che non lascia spazio al dialogo costruttivo”.

 È quanto afferma il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, commentando l’esito dell’incontro svoltosi questa mattina al ministero in merito al contratto integrativo per la mobilità.
Tanti gli aspetti contestati duramente dalla Gilda: “Manca prima di tutto la chiarezza sulla determinazione degli organici – attacca Di Meglio – e poi c’è la questione delle iscrizioni che rappresentano una scadenza incombente su cui grava l’impossibilità di sapere come saranno formate le classi. Tutto ciò crea tra i docenti un clima di preoccupazione e alimenta il caos. C’è molta confusione perché, in mancanza di provvedimenti di definizione certa degli organici, è chiaro che anche discutere di norme sulla mobilità diventa pura accademia. In ogni caso – conclude Di Meglio - si perde ancora una volta l’occasione di sburocratizzare e semplificare la mobilità: oggi per un docente presentare una domanda di mobilità è paradossalmente più complicato che presentare una dichiarazione dei redditi”.

Roma, 13 gennaio 2009
 

UFFICIO STAMPA GILDA INSEGNANTI


Incontro al Miur sulle pensioni: domande entro il 26 gennaio 2009

 

Si è svolto nel pomeriggio del 22 dicembre u.s. l'incontro tra l'Amministrazione e le Organizzazioni sindacali sulla questione del collocamento in pensione dei Dirigenti scolastici, docenti e ata. Il nodo problematico rimane quello di stabilire regole che permettano di applicare in modo uniforme l'art. 72 della legge 133/2008; cioè la permanenza o meno in servizio di coloro che si trovano oltre il 65° anno di età o dopo i 40 anni di contribuzione.
Su tale problematica l'Amministrazione ha comunicato che è in corso un confronto con la Funzione pubblica. Molto probabilmente un chiarimento sui criteri da adottare in modo uniforme sarà possibile indicarli in una successiva direttiva (entro gennaio 2009). Invece sulle restanti questioni per il collocamento in pensione del personale della scuola, l'Amministrazione ha informato che a breve sarà emanato il decreto e la circolare che stabilirà la scadenza di presentazione delle domande di pensionamento entro il 26 gennaio 2009 (compimento dei 40 anni, dimissioni volontarie, trattenimento oltre il 65° anno di età, eventuali revoche di domande).
Nel momento in cui l'Amministrazione pubblicherà il decreto e la circolare, ne daremo immediata comunicazione e provvederemo alla predisposizione di una breve nota di chiarimento.


Aperte le funzioni per la ricostruzione carriera del personale immesso in ruolo dall’a.s. 2006-09.

 

Con nota prot.n. 1861 del 19 dicembre 2008 il MIUR comunica che dal 19 c.m. è disponibile la procedura SIDI per l’emanazione dei provvedimenti di ricostruzione della carriera aggiornata:
1. per il personale docente ed educativo assunto con decorrenza giuridica 1° settembre 2006 o 1° settembre 2007, con decorrenza economica compresa tra quella giuridica e il primo giorno dell’anno scolastico successivo, e con superamento del periodo di prova fino al 1° settembre 2008;
2. per il personale docente ed educativo passato a ruolo superiore con decorrenza giuridica 1° settembre 2006 o 1° settembre 2007, con decorrenza economica entro il 1° settembre 2008, e con superamento del periodo di prova fino al 1° settembre 2008;
3. per il personale docente ed educativo passato a qualifica superiore con decorrenza giuridica 1° settembre 2006 o 1° settembre 2007, con decorrenza economica compresa tra quella giuridica e il primo giorno dell’anno scolastico successivo, e con superamento del periodo di prova fino al 1° settembre 2008.

Per le modalità operative si rinvia al manuale utente disponibile sul portale SIDI alla voce Procedimenti> Amministrativi Personale Scuola>Gestione della carriera>


Incontro a Palazzo Chigi: l'impegno assunto dal Governo

 

Dopo una serie estenuante di incontri, finalmente oggi a Palazzo Chigi si è svolto un incontro nel corso del quale il Ministro Gelmini, presenti i ministri Letta e Brunetta, ha preso atto della grande protesta della Scuola ed ha annunciato una parziale significativa modifica.
- Nella scuola dell’infanzia l’orario resta quello attuale.
- Nella scuola primaria il maestro unico viene depotenziato ad opzione a scelta dei genitori; il tempo pieno viene mantenuto; nel tempo normale i genitori sceglieranno tra 27 e 30 ore.
- Nelle scuole secondarie di primo grado l’orario si baserà sulle scelte tra 29 e 30 ore; viene mantenuto il tempo prolungato;
- Viene congelato, in attesa dei provvedimenti sull’edilizia scolastica, l’aumento del numero massimo di alunni per classe.
- Viene dilazionata di un anno la riforma della secondaria superiore e restano fuori i professionali.
Inoltre il Governo si è impegnato ad affrontare il problema del precariato e ad estendere gli sgravi fiscali sull’accessorio anche al pubblico impiego.
Su specifica richiesta della Federazione Gilda-Unams, il Ministro Brunetta si è detto favorevole a rivedere la norma sugli “arresti domiciliari”.

verbale dell'incontro

Ufficio Stampa Gilda degli Insegnanti


Da Firenze: Natale arancione antigelmini

 I sindacati confederali della scuola e la Gilda della provincia di Firenze, in occasione del primo "ANTIGELMINI DAY", che si terrà martedì 9 dicembre, hanno deciso di lanciare la campagna "COLORIAMO DI ARANCIONE QUESTO NATALE". 

Nella centralissima Piazza della Repubblica sarà montato un grande gazebo dove, dalle 12 (ora della Conferenza stampa) alle 20, il personale delle scuole, i genitori e gli studenti potranno ritirare drappi e nastri arancioni con cui imbandierare e colorare città e paesi, automobili, moto e biciclette, zainetti e anche alberi di  natale...  

Il colore arancione è stato scelto a simbolo della nostra lotta contro la politica dei tagli alla scuola statale, della nostra speranza, della nostra riscossa. Il programma prevede l'esposizione di drappi e nastri finché la Ministra non se ne andrà: il mondo della scuola ha infatti pieno diritto a un interlocutore competente e responsabile, con un programma politico per la scuola, capace di assumere impegni e di rispettarli.

scarica il volantino


Indennità di vacanza contrattuale a dicembre

 

L’indennità di vacanza contrattuale per l’anno 2008 sarà corrisposta, in base all’art.33 del D.L. 185 del 29 novembre 2008 misure urgenti per famiglie ed imprese), a tutto il personale gestito da SPT con la mensilità di dicembre 2008. Ne dà notizia il MEF con l’informativa n. 156 del 1 dicembre 2008.

L’importo dell’assegno corrisponde per i primi tre mesi, dal 1 aprile 2008 al 30 giugno 2008, al 30% del tasso di inflazione programmata per l’anno 2008 pari al 1,7% e dal 1 luglio 2008 al 50% del tasso di inflazione programmata. Per il comparto scuola i corrispondenti importi mensili lordi attribuiti ad ogni qualifica sono consultabili nel file allegato.

Contestualmente all’emissione della rata di dicembre 2008, verranno liquidati gli arretrati anche al personale che non sarà oggetto di emissione ordinaria di stipendio a dicembre 2008 per cessazione dal servizio, part-time verticale e congedo senza assegni.

Informativa ministeriale        comparto scuola


Sicurezza scuole: proseguiremo senza sosta la battaglia per il rispetto delle norme.

“Da mesi insistiamo sul tema della sicurezza nelle scuole, denunciando il mancato rispetto delle
norme nella maggior parte degli istituti e sottolineando la necessità di investire risorse in questo settore. Ma la tragedia di Rivoli dimostra, purtroppo, che istituzioni sono caduti nel vuoto, così come è rimasta inascoltata la richiesta avanzata al Governo di stanziare i fondi necessari per la messa in sicurezza degli edifici scolastici. Si tratta di una questione fondamentale rappresentanti territoriali, continueremo il pressing nei confronti di tutti gli organi competenti affinché si adoperino senza sosta per il rispetto delle norme sulla sicurezza”. È quanto dichiara il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, in seguito al crollo avvenuto al liceo Darwin di Rivoli che ha provocato la morte di uno studente e il ferimento di altri ragazzi.


Roma, 25 novembre 2008
Ufficio Stampa Gilda degli Insegnanti


Il dramma del liceo di Rivoli: le considerazioni del nostro coordinatore regionale Filippo Tortorici

 

Crolla il soffitto di un liceo a Rivoli (To), un ragazzo di 17 anni morto ed altri, di cui uno in gravi condizioni, feriti. Nei mesi scorsi, un'indagine campione di Cittadinanzattiva ha indicato che il 30% delle scuole analizzate presentano segni di fatiscenza o crolli d'intonaco, e solo il 34% dispone del certificato di agibilità statica." Certo di questa tragedia non possono possono incolpare la classe docente. E' il momento per la classe politica di fare autocritica su come è stata gestita l'Istituzione Scuola, sulla quale gli interventi sono stati fatti solo per ridurne i costi.

Strutture spesso fatiscenti, prive a volte delle più elementari misure di sicurezza e di adeguate vie di fuga in caso di evacuazione improvvisa. Classi sovraffollate nonostante una legge dello Stato fissi a 26 il numero massimo di persone per aula (compresi i docenti) . E' rimasta totalmente inascoltata la campagna che La Gilda ha condotto e conduce da anni per la sicurezza nelle scuole. In parecchie provincie le segreterie della Gilda hanno inviato esposti agli Organismi Istituzionali, Prefettura, Vigili del fuoco, Protezione civile, cui spetta la vigilanza in materia di Sicurezza. Le risposte , quando non c'è stato il silenzio assoluto, sono state laconiche ed evasive. Oggi è toccato al Piemonte, ma la Sicilia non è in condizioni migliori, è quasi un miracolo che ancora non si siano verificate catastrofi. Dobbiamo necessariamente avere i morti perchè le Istituzioni si muovano.

Filippo Tortorici

coordinatore regionale

Gilda degli Insegnanti


COMUNICATO STAMPA

Riforma Gelmini, importante presa di posizione del CNPI

 

Il 17 novembre 2008 il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, riunito in seduta plenaria, ha approvato all'unanimità, su proposta di otto consiglieri, fra i quali il componente della Gilda degli insegnanti, un importante ordine del giorno sulla situazione attuale della scuola.

Il CNPI, senza entrare nei particolari, definisce "destrutturanti", i provvedimenti sulla scuola messi in atto da ministro Gelmini. Provvedimenti che, se applicati alla lettera con i decreti e i regolamenti applicativi di prossima emanazione, abbasseranno il livello della scuola italiana.
Il CNPI afferma che, nonostante le continue e diverse azioni "riformatrici" degli ultimi tempi, se pur con difficoltà, gli insegnanti e tutti gli operatori della scuola hanno saputo garantire una buona qualità della scuola.

Il massimo organo collegiale nazionale della scuola, infine, rivendica il diritto-dovere, così come previsto dall'art. 25 del T.U. 297/94, di essere coinvolto nei processi decisionali riguardanti le riforme della scuola.
 

Angelo Scebba
(Consigliere del CNPI)      LEGGI LA NOTA DEL CNPI


Intesa per la formazione: fondi legge 440/97

 

In data 18 novembre 2008 si è sottoscritta l' intesa relativa alle modalità di utilizzo dei fondi previsti dalla legge 440/97 finalizzati alla formazione del personale. Sono state confermate le risorse stanziate con la Direttiva n 69/08.  L’importo complessivo di 18 milioni è così ripartito:
- € 3.000.000 per progetti realizzati a livello nazionale (di cui € 1.500.000 per iniziative a supporto delle innovazioni tecnologiche);

- € 1.000.000 per progetti promossi e realizzati a livello regionale;
- € 14.000.000 formazione del personale della scuola.
Confermati altresì gli obiettivi prioritari di utilizzo dei fondi:  

- obblighi contrattuali;
- processi di innovazione e finalità definite da specifiche norme di legge;
- iniziative sostenute da finanziamenti provenienti da specifiche disposizioni normative;
- potenziamento dell’offerta di formazione.  (INTESA FORMAZIONE)


L’Assemblea nazionale della Gilda degli Insegnanti, riunita a Maiori nei giorni 25 e 26 ottobre 2008, ha approvato una Carta dei “Principi etici della professione docente”

 

Si tratta di una “Carta” e non di un “Codice”, poiché elenca una serie di impegni in positivo nei confronti dei soggetti con cui il docente è in relazione.
La professione dell’insegnante ha una valenza pubblica, prima di tutto per mandato costituzionale e poi perché il diritto all’istruzione è, ormai, universalmente riconosciuto. La valenza pubblica dell’insegnare risiede nella Carta costituzionale da cui discende il D.L. 16 Aprile 1994, n.297 (Parte III, titolo I, Capo I) secondo il quale la “funzione docente è intesa come esplicazione essenziale dell’attività di trasmissione della cultura, di contributo alla elaborazione di essa e di impulso alla partecipazione dei giovani a tale processo e alla formazione umana e critica della loro personalità”. La “Carta Etica” è una scelta diversa dal “Codice Deontologico”, il quale - perché strumento d’ordine giuridico - prevede, appunto, sanzioni e implicherebbe una giuridicizzazione dell’etica dei docenti e, comunque, una trasmigrazione verso il diritto. Nell’accezione deliberata, i Principi espressi rappresentano una sorta di saggezza collettiva della categoria, che la Gilda degli Insegnanti propone, anche sulla scorta della “Raccomandazione sullo Status degli Insegnanti” emanata dall’UNESCO, perché da sempre convinta che la responsabilità di un professionista, come il docente, possa essere definita solo da Principi etici elaborati direttamente dagli insegnanti stessi e perché ritiene indispensabile mettere a punto una chiara proposta politica da sottoporre a tutti gli interlocutori: il mondo politico, quello della scuola e tutta la società civile.

scarica la carta dei principi etici in pdf      scarica questo comunicato in pdf


Assenze del personale della scuola: modalità applicative dell’art. 71 della legge 133/08. Resoconto incontro MIUR-OO.SS

 

Si è svolto l'11 novembre u.s. presso il Ministero dell’Istruzione l’incontro tra l’Amministrazione e le Organizzazioni sindacali sulle modalità applicative al personale della scuola dell’art. 71 della legge 133/2008 (sanzioni sulle assenze).

Per la federazione Gilda-Unams hanno partecipato Franco Capacchione e Orazio Ruscica. Le organizzazioni sindacali hanno presentato all’Amministrazione alcune situazioni critiche derivanti dall’applicazione dell’art.7 della legge 133/2008; che necessitano un immediato chiarimento.
La Federazione Gilda-Unams ha fatto presente che la decurtazione del trattamento accessorio per i primi dieci giorni di malattia non può riguardare la Retribuzione Professionale Docenti (RPD) o il Compenso Individuale Accessorio (CIA), in quanto sono oggetto di contrattazione collettiva nazionale, sono assimilabili al trattamento fondamentale e rientrano nel calcolo del TFR. Anche le ore eccedenti, essendo corrisposte per l’intero anno scolastico, sono da escludere dalla decurtazione; tali ore, ai sensi dell’informativa dell’Inpdap n.32/2003, sono considerate utili per determinare il trattamento di pensione.
La Federazione Gilda-Unams ritiene che il compenso accessorio utile ai fini della decurtazione è quello determinato in sede di contrattazione integrativa d’istituto. Ma è bene precisare che il salario accessorio (funzioni strumentali, attività aggiuntive, attuazione di progetti, …) non è oggetto di decurtazione.
E’ stato chiesto – tenendo conto anche del parere n.53/2008 dell’UPPA della Funzione pubblica per il comparto ministeri – che nel caso di ricovero ospedaliero e per il successivo periodo di convalescenza post ricovero, debba prevalere il trattamento più favorevole previsto dal CCNL 2007, senza la decurtazione degli accessori previsti dall'art. 71 della legge 133/2008.
Infine, si rende necessaria la precisazione che i permessi giornalieri non sono frazionabili ad ore in quanto non previsti dal CCNL.
L’amministrazione si riserva di esaminare le proposte e di rinviare ad un prossimo incontro le decisioni definitive.  Scarica il comunicato in PDF e diffondilo


Dimensionamento rete scolastica: il diktat di Tremonti alle Regioni

 

Con il decreto legge n. 154 del 7 ottobre scorso, “Disposizioni urgenti per il contenimento della spesa sanitaria e in materia di regolazioni contabili con le autonomie locali”, il Governo ha disposto a sorpresa un'ulteriore accelerazione dell’applicazione delle misure previste dall’art. 64 del decreto legge 112/08 convertito dalla legge 133/08. Le Regioni e gli Enti Locali dovranno alla determinazioni dei piani di ridimensionamento delle istituzioni scolastiche  in tempo utile per assicurare il conseguimento degli obiettivi di razionalizzazione della rete scolastica già a decorrere dall’anno scolastico 2009/2010 e comunque non oltre il 30 novembre di ogni anno. Le Regioni e  gli Enti inadempienti saranno commissariati.

Il ridimensionamento delle medie e superiori che non abbiano almeno 500 iscritti (si calcola si tratti di ben 2.590 scuole viene in pratica imposto in tempi che non lasciano spazio a concertazione con le istituzioni locali.  Trattasi di un provvedimento che invade l'ambito di competenze delle regioni, cui la Costituzione affida la organizzazione scolastica. E' una vera e propria ingerenza istituzionale, attuata a colpi di decreto, che mal si concilia col federalismo continuamente propugnato e sbandierato dal questo governo.


Decreto Gelmini: testo del Dl n.137 approvato alla Camera

 

Fiducia accordata: la Camera martedì sera, con 321 voti favorevoli, ha approvato il decreto proposto dal ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini; 255 i deputati contrari e 2 gli astenuti. Venerdì il provvedimento passerà in Senato che, entro il 31 ottobre, deciderà se concedere l’approvazione definitiva, con la sua conseguente conversione in legge.
Ecco il testo con l'integrazione (in grassetto) delle norme previste dal maxiemendamento con la fiducia.


INCREDIBILE A CATANIA!!!!!!!

 

Il pericoloso mestiere del docente, ovvero come evolve il bullismo nella scuola. Non bastavano gli alunni e i genitori ora anche i dirigenti scolastici picchiano i docenti.

 

Povero docente già in balia delle aggressioni di genitori e allievi, punito dal Governo con gli arresti domiciliari quando si macchia della colpa della malattia, ora rischia anche i pestaggi da parte del proprio dirigente scolastico. E’ accaduto in un Istituto comprensivo, di quelli “modello” , di Catania: un docente, tra l’altro già finito in precedenza all’ospedale per un calcio sferrato da un alunno, è di nuovo finito al pronto soccorso con lesioni ad un piede schiacciato con forza dal proprio Preside.

Ora viene subito da pensare che è la solita esagerazione. Magari il dirigente scolastico è un omone grande e grosso che si muove goffamente tra la folla, il quale, senza volere, magari a causa del poco spazio ha pestato un piede. Invece no! Non è stato un banale caso di incidente, il dirigente non è un omone grande e grosso, ma si potrebbe definire un omino piccolo e all’apparenza incapace di fare del male, e la cosa non è avvenuta casualmente, ma sembra intenzionalmente, ed involontaria testimone è stata una collega del docente che ha assistito allibita all’episodio.

Questi i fatti: il docente si trovava in aula insegnanti quando viene raggiunto da una collega alquanto sconcertata per un episodio appena accadutole che gli racconta per avere il conforto di un consiglio. La docente aveva redarguito severamente un alunno che aveva malmenato un compagno  e il discolo aveva reagito ai rimproveri sostenendo una strana tesi: “che il problema era del compagno malmenato e non suo”. Mentre si svolge il colloquio dei due docenti, passa davanti alla porta della sala docenti il dirigente scolastico di quella scuola. Alla docente non par vero di poter immediatamente investire del problema pedagogico il responsabile della scuola, lo chiama e lo mette al corrente dell’accaduto.  “Questo è il risultato dei suoi (dell’alunno n.d.r.) insegnanti” risponde il Preside, poi con fare serafico, che sembra gli sia consueto, si volge verso il docente, involontario partecipe del colloquio e mentre dice “ questo vuol dire che se le schiaccio il piede il problema è suo” appoggia un piede sul piede destro del docente e lo schiaccia con tale forza da strappare al poveretto un grido di dolore. Quindi se ne va lasciando i due senza parole. Dopo poco il malcapitato, visto la persistenza del dolore ed un gonfiore che comincia a manifestarsi si reca al pronto soccorso dove i sanitari riscontrano un  trauma da schiacciamento del primo secondo e terzo dito del piede destro  ed emettono la prognosi di 6 giorni salvo complicazioni.

Lo scrivente, docente che, ahimè, da un po’ di tempo svolge attività sindacale e ne sente di tutti i colori avrebbe avuto difficoltà a credere verosimile questa storia se non l’avesse appresa dalla bocca dello stesso malcapitato protagonista, che è un docente serio e preparato e persona correttissima e che è venuto in sindacato a chiedere consiglio su come comportarsi.

Sembra che nel passato ci sia stata qualche ruggine tra il docente ed il suo dirigente. Sempre però nell’ambito di normali divergenze di opinioni, nulla che potesse far sospettare esiti , è il caso di dire, così traumatici.

Quesito a margine: deve il docente invocare la causa di servizio? Se si, la deve inoltrare allo stesso dirigente scolastico attore volontario dell’infortunio.

Speriamo che non sia l’inizio di un nuovo corso nelle modalità di gestione del personale e che la cosa non prenda “piede” nella scuola.

 

Dirigente nazionale e Coordinatore regionale Filippo Tortorici


Professione docente, GILDA: istituire una carta dei principi etici

 

Tutelare l’alta funzione, la credibilità e il prestigio della categoria e rivendicare la specificità della professione docente: ecco gli obiettivi della Carta dei principi etici proposta dalla Gilda degli Insegnanti nel corso del convegno nazionale “Tra passato e futuro: quali principi etici per la professione docente?” svoltosi il 6 ottobre a Milano in occasione della Giornata mondiale degli Insegnanti.
Tutti i relatori intervenuti questa mattina al liceo Carducci hanno denunciato il rischio, al quale i docenti sono sempre più esposti, di una “deriva impiegatizia” e hanno sottolineato la necessità di creare un organo di autogoverno della categoria e un nuovo stato giuridico della docenza. Fondamentale in questo senso, come sottolinea la Gilda sin dalla sua nascita, è l’istituzione di un’area contrattuale separata che sottragga gli insegnanti dal calderone del pubblico impiego.

 

Milano, 6 ottobre 2008

Ufficio stampa Gilda Insegnanti


SCIOPERO: 31 OTTOBRE UNICA DATA DISPONIBILE, I TEMPI STRINGONO

 

“Continuiamo a insistere per realizzare un’azione di protesta unitaria con le altre sigle sindacali, ma i tempi stringono e ormai riteniamo che l’unico giorno disponibile per indire lo sciopero sia il 31 ottobre”.

Ad annunciarlo è il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, spiegando che “non è possibile individuare una data precedente a causa degli scioperi proclamati da organizzazioni minori”. La Gilda, inoltre, sottolinea che “non si può in alcun modo procrastinare ulteriormente un’iniziativa resasi indispensabile anche alla luce delle ultime dichiarazioni del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi”. “La posizione del Governo – chiarisce Di Meglio – è di totale chiusura nei confronti dei sindacati e, in queste condizioni, i margini per il dialogo e la contrattazione sono inesistenti. Di fronte a questa emergenza che sta investendo la scuola italiana – conclude il coordinatore nazionale – non possiamo restare inerti, la nostra base ci chiede con forza di dare un segnale chiaro di protesta nei confronti del Governo e la Gilda non si sottrarrà al dovere che da sempre la guida: difendere la scuola pubblica italiana”.

 

Roma, 4 ottobre 2008

Ufficio stampa Gilda Insegnanti


Finanziamenti alle scuole e determinazione fondo d'istituto

 

Con la nota prot. n. 1727 del 26 settembre u.s., inviata alle istituzioni scolastiche, il MIUR ha diramato istruzioni sulla determinazione del fondo di istituto e delle risorse destinate agli incarichi specifici ATA, alle ore eccedenti relative alle attività complementari di educazione fisica ed alle funzioni strumentali.

Sono confermati i valori parametrici di riferimento per il calcolo del FIS come comunicati con la e-mail del 23 maggio 2008. Nel caso di nuova assegnazione o modifica, in sede di organico di diritto dell'a.s. 2008/2009, di un codice meccanografico della istituzione scolastica principale il valore dei tre parametri di organico da utilizzare per il calcolo della dotazione finanziaria del FIS sarà fornito con successiva comunicazione.


GILDA, APPELLO AD ALTRE SIGLE PER SCIOPERO UNITARIO.

 

(Ansa) Trieste, 29 settembre.

Sciopero unitario della scuola: lo chiede la Gilda degli Insegnanti. «La categoria - ha detto oggi in un'assemblea a Trieste il segretario nazionale Rino Di Meglio - non si deve dividere. Facciamo un appello alle altre sigle sindacali per fissare assieme la data dello sciopero nazionale».

Di Meglio ha illustrato a un'assemblea d'insegnanti gli effetti delle decisioni che il Governo sta assumendo sulla scuola. «In tre anni - ha spiegato - 87.341 insegnanti e 46mila lavoratori Ata saranno mandati a casa. A questi si aggiungeranno altri tagli per il decreto sul maestro unico».

«I licenziamenti saranno un grosso problema sociale - ha aggiunto Di Meglio - oltre al fatto che le scuole saranno trasformate in un parcheggio e la qualità didattica si abbasserà».

A fronte di questa «situazione - a suo parere - inaccettabile», la Gilda punta a uno «sciopero unitario. Non abbiamo stabilito la data - ha spiegato Di Meglio - perché vorremmo stabilirla insieme alle altre sigle». Di Meglio ha anche annunciato la presentazione di un ricorso sulla costituzionalità del decreto del ministro Brunetta sulle assenze per malattia.


INCONTRO SINDACATI-GELMINI: GILDA CHIEDE MODIFICA DECRETO MAESTRO UNICO

 

“Abbiamo manifestato al ministro tutta la mortificazione, lo sconforto e la volontà di protesta dei docenti fortemente penalizzati da una Finanziaria che per il settore della scuola prevede soltanto drastici tagli”. Così il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, commenta l’esito dell’incontro svoltosi oggi tra le sigle sindacali e il ministro della Pubblica Istruzione, Mariastella Gelmini.
“Al ministro – spiega Di Meglio – abbiamo chiesto una modifica del decreto legge in sede parlamentare per evitare il ritorno del maestro unico e lasciare alle scuole la libertà di organizzare il gruppo docente”.
Per quanto riguarda il piano programmatico di razionalizzazione, Di Meglio evidenzia che quelli illustrati dalla Gelmini “sono solo titoli: l’unico documento che conosciamo è la relazione tecnica di accompagnamento alla Finanziaria. Ci auguriamo – conclude il coordinatore nazionale della Gilda – di riuscire a contenere i danni e, dove possibile, i tagli”. 


TAGLIO ORGANICI, GILDA: SCUOLA PIÙ MASSACRATA DI ALITALIA

 

“Le misure annunciate dal ministro Gelmini dimostrano come lo Stato italiano, invece di investire nel sistema dell’istruzione, stia dismettendo la scuola pubblica. Quello che il ministro intende mettere in pratica è un piano di ristrutturazione aziendale al ribasso che, se attuato, avrà ripercussioni ben più gravi rispetto a quelle del caso Alitalia. Nel nostro settore, infatti, rischiano la disoccupazione circa 100mila persone”. È quanto dichiara il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, in merito ai tagli di organici previsti da viale Trastevere.  

Riferendosi, poi, alle dichiarazioni della Gelmini, secondo la quale “l’insegnamento non è per tutti e può farlo solo chi è animato da una forte passione, perché insegnare non è un lavoro, ma una missione”, Di Meglio sottolinea: “Lo stesso discorso vale per la classe politica al governo, perché anche il Parlamento non è uno “stipendificio”.  

E sull’ipotesi prospettata dal ministro di risolvere il problema del precariato “convertendo” questi docenti in figure professionali del turismo, il coordinatore nazionale della Gilda ribatte: “In questo modo si mortifica la professionalità di colleghi che da anni si impegnano per la crescita culturale del Paese. Gli insegnanti – attacca Di Meglio – non sono pedine da spostare sulla scacchiera”.

“Se il ministro non farà retromarcia e continuerà a ignorare le proteste che da più parti si stanno sollevando contro i provvedimenti annunciati – conclude Di Meglio – adotteremo tutte le forme di protesta possibili”.  

Roma, 9 settembre 2008

Ufficio stampa Gilda Insegnanti     (scarica comunicato)


TAGLIO ORGANICI, GILDA: OCSE SMENTISCE MINISTERO ISTRUZIONE IL 16 OTTOBRE MANIFESTAZIONE A ROMA

 

“I dati dell’Ocse sulla spesa per gli stipendi dei docenti italiani smentiscono quelli diffusi dal ministero della Pubblica Istruzione. Chiediamo, quindi, al Parlamento, che si appresta a convertire in legge il decreto 137, di modificarne il testo, così da evitare il brutale ritorno del maestro unico previsto nel provvedimento e salvaguardare la pluralità dei docenti che operano nella scuola primaria”.

È l’appello che la Gilda degli Insegnanti rivolge a Camera e Senato commentando il rapporto “Education at a Glance” redatto dall’Ocse, secondo cui gli stipendi dei docenti rappresentano l’81,7% della spesa totale sostenuta per l’istruzione e non il 97% come affermato, invece, dai vertici di viale Trastevere. “Una percentuale – sottolinea il coordinatore nazionale Rino Di Meglio – che, come evidenzia lo studio, è in linea con quella degli altri Paesi europei che in questo settore investono, in media, l’80,5% delle risorse”.

Per manifestare contro quelli che la Gilda definisce “tagli brutali” e difendere la scuola pubblica primaria “che – ricorda Di Meglio – eccelle in tutto il mondo per il livello della sua qualità”, la direzione nazionale dell’associazione ha indetto una serie di iniziative che coinvolgeranno tutto il territorio nazionale e culmineranno il 16 ottobre in una manifestazione in piazza Montecitorio. Si comincerà il 20 settembre con una riunione di tutti i responsabili provinciali alla quale, dal 22, seguiranno assemblee informative in tutte le scuole. E, in previsione del sit-in di protesta a Roma, dal 1 al 15 ottobre saranno allestiti banchetti informativi a livello provinciale e regionale.

Roma, 10 settembre 2008

Ufficio stampa Gilda Insegnanti      (scarica comunicato)


COMUNICATO STAMPA

Maestri unici per decreto.

 

E’ stato pubblicato ieri il Decreto Legge n. 137, varato dal governo la scorsa settimana, e poi misteriosamente scomparso.
E’ stato introdotto, nell’articolo 4, l’insegnante unico nella scuola primaria.
Il Ministro Gelmini aveva annunciato la propria intenzione di ripristinare il maestro unico, ma non è mai capitato nella storia d’Italia che una riforma dell’ordinamento scolastico venisse varata con un decreto legge. Si tratta di un fatto gravissimo. Non è dato comprendere quali siano i requisiti di urgenza richiesti dalla Costituzione. Analizziamo il testo dell’articolo:
Il primo comma chiarisce che l’istituzione del maestro unico rientra negli obiettivi di contenimento della spesa, leggasi tagli, previsti dalla legge finanziaria.
I regolamenti attuativi della finanziaria (si tratta di DPR che dovrebbero essere emanati entro il 6 di ottobre) prevederanno:
- La costituzione di classi di scuola primaria (si tratta evidentemente del prossimo anno scolastico) funzionanti 24 ore ed affidate ad un unico maestro.
- Nei regolamenti si terrà conto delle domande delle famiglie per una più ampia articolazione del tempo-scuola (si tratta probabilmente di uno spiraglio per salvaguardare il tempo pieno ed evitare una rivolta delle famiglie che ne fruiscono).
- Un’apposita “sequenza contrattuale” dovrà definire il pagamento delle ore aggiuntive, prestate dai maestri, rispetto all’orario contrattuale, le risorse saranno attinte dai risparmi conseguiti attraverso i tagli di organico.

A questo punto, se la scuola elementare dovrà funzionare, com’è scritto, per 24 ore, se detraiamo le due ore di religione, ne restano 22 per gli insegnamenti curricolari, è evidente la necessità di una drastica semplificazione dei programmi.
L’eliminazione degli spazi di contemporaneità tra i docenti farà venir meno qualsiasi possibilità di avere a disposizione risorse per il recupero degli alunni in difficoltà e per l’integrazione di quelli stranieri. Inoltre cadrà totalmente la possibilità, attualmente prevista, di utilizzare tali spazi orari per supplenze brevi.

Si tratta di un ritorno alla scuola pre 1985, ma con condizioni profondamente mutate e peggiorate:
- il numero di alunni per classe è aumentato fortemente;
- le classi sono stracolme di alunni stranieri;
- anche il numero di alunni diversamente abili è aumentato, mentre è diminuito il numero dei docenti di sostegno.
La scuola primaria italiana, ad onta delle continue devastazioni pseudo riformistiche, è collocata ai primi posti nel mondo in quanto a qualità.
Il premio che i maestri ottengono in cambio dallo Stato è quello di essere sempre colpiti per primi. E i docenti della scuola primaria sono già ingiustamente penalizzati dal contratto: nonostante debbano essere laureati come gli altri docenti, percepiscono uno stipendio inferiore e lavorano più ore.

 

Roma, 2 settembre 2008

Il coordinatore nazionale

Rino Di Meglio

Nuova sintesi normativa a cura di Gianluigi Dotti del Centro Studi Gilda.


Disposizioni urgenti in materia di istruzione e università": sintesi normativa dello schema di decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri

 

Il Decreto-legge approvato il 28 agosto u.s., dopo tanto clamore ed esposizione mediatica, è il primo vero provvedimento sulla scuola emanato dal nuovo Ministro.
Il Governo anticipa con questo Decreto-legge alcune delle norme contenute nel Disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri il 1 agosto 2008.

Ne proponiamo una sintesi normativa a cura di Gianluigi Dotti del Centro Studi Gilda.


Interruzione di gravidanza prima del 180° giorno dall’inizio della gestazione: il periodo di assistenza sanitaria è “malattia determinata da gravidanza” e non rientra nel periodo di comporto

 

L’interruzione di gravidanza nei casi previsti dagli articoli 4, 5 e 6 della L. n. 194/1978 è qualificata a tutti gli effetti come malattia (art. 9 del D.Lgs. n. 151/2001). Poiché la stessa interruzione di gravidanza, avvenuta entro il 180° giorno dall’inizio della gestazione, è qualificata altresì come aborto, ai sensi dell’art 12 del D.P.R. n. 1026/1976, appare legittimo considerare l’aborto come malattia e nella specie “malattia determinata da gravidanza”, stante la connessione naturale tra i due eventi (gravidanza e aborto).

Lo ha chiarito la Direzione Generale per l'Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali con interpello n. 32 del 19 agosto 2008 in risposta ad apposito quesito.

Conseguentemente, sostiene la Direzione, sarà applicabile la speciale tutela prevista dall’art. 20 del D.P.R. n. 1026/1976, secondo cui “non sono computabili, agli effetti della durata prevista da leggi, da regolamenti o da contratti collettivi per il trattamento normale di malattia, i periodi di assistenza sanitaria per malattia determinata da gravidanza”.

La precisazione è rilevante perché a nostro avviso finalmente chiarisce che è l'evento aborto, cioè l'interruzione tout court della gravidanza, che è considerata malattia, non il periodo precedente che decorre dall'inizio della gestazione fino all'interruzione di gravidanza.

Solo le assenze successive all'aborto dovranno essere considerate malattia, per consentire alla lavoratrice di astenersi dal lavoro il tempo necessario - coperto da regolare certificazione - per il recupero delle condizioni fisiche per la ripresa dell´attività lavorativa, senza diritto pertanto ad alcuna prestazione di maternità, ma col trattamento favorevole della inefficacia ai fini del periodo di comporto.

Il periodo che va invece dal concepimento all'aborto continuerà ad essere considerato come gravidanza, con tutta la disciplina speciale disposta a tutela della maternità, compresi i relativi diritti a prestazioni di natura economica.


Statuto degli studenti: il ministero fornisce chiarimenti sull'applicazione del D.P.R. n. 235 del 21 novembre 2007 -Regolamento recante modifiche ed integrazioni al D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249, concernente lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria

 

Nella Gazzetta n. 293 del 18.12.2007 è stato pubblicato il D.P.R n. 235 del 21 novembre 2007 - Regolamento che apporta modifiche ed integrazioni al D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249, concernente lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria. Il D.P.R. in oggetto ha apportato sostanziali novità in materia di disciplina, con specifico riferimento alle infrazioni disciplinari, alle sanzioni applicabili e all’impugnazione di quest’ultime. Le modifiche introdotte impongono alle singole istituzioni scolastiche di adeguare ad esse i regolamenti interni.

Con la nota prot. n. 3602 diffusa in data 31 luglio 2008 il ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini, fornisce indicazioni al riguardo ai direttori degli uffici scolastici regionali ed ai presidenti delle consulte provinciali degli studenti.


Approvato il 1 agosto 2008 dal Consiglio dei Ministri il disegno di legge Gelmini, recante “Disposizioni in materia di istruzione, università e ricerca". Molte le novità.

 

Venerdì 1 agosto il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge “Disposizioni in materia di istruzione, università e ricerca”. Questi i punti salienti:
1) Dal prossimo anno scolastico nel primo e nel secondo ciclo di istruzione sarà introdotta la disciplina “Cittadinanza e Costituzione”, che sarà oggetto di specifica valutazione. Saranno previste 33 ore annuali di insegnamento,

2) Il comportamento degli studenti, valutato dal consiglio di classe, concorrerà alla valutazione complessiva dello studente e potrà determinare, se insufficiente, la non ammissione al successivo anno di corso. Ai fini dell’ammissione all’esame di Stato sarà prevista inoltre la riduzione fino a un massimo di 5 punti del credito scolastico. Il provvedimento riguarderà tutti gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado,

3) L’anno scolastico avrà inizio il 10 settembre e terminerà il 9 settembre. Dal 1° al 9 settembre di ogni anno si svolgeranno, per gli alunni sospesi che non abbiano conseguito il giudizio di promozione, le verifiche e l’integrazione dello scrutinio finale, a conclusione del quale gli alunni saranno ammessi o no ammessi alla classe successiva,

4) Il conferimento delle nomine a tempo determinato con incarico annuale o fino al termine delle lezioni saranno di competenza dei dirigenti scolastici, che utilizzeranno le graduatorie provinciali ad esaurimento per il conferimento delle supplenze annuali e delle supplenze temporanee fino al termine delle attività didattiche e le graduatorie di istituto per il conferimento delle supplenze temporanee. Per garantire la continuità dell’insegnamento fino alla conclusione di ciascun ciclo di studi, i dirigenti scolastici, accertata la disponibilità del posto nell’organico di diritto o di fatto autorizzato, potranno confermare, per un massimo di due anni scolastici, il docente a tempo determinato con incarico annuale o fino al termine delle attività didattiche, già in servizio nel precedente anno scolastico nella medesima sede,

5) A decorrere dall’anno scolastico 2009-2010 la mobilità territoriale e professionale a domanda del personale docente e ATA con contratto a tempo indeterminato si effettuerà con cadenza biennale,

6) Con l’inizio del prossimo anno scolastico saranno distribuite due milioni e mezzo di carte "Io studio" a tutti gli studenti delle scuole secondarie superiori. Si tratta della carta dello studente, uno strumento che fornisce agevolazioni e facilitazioni utili,

7) La laurea in scienze della formazione primaria tornerà ad essere titolo abilitante per la scuola dell'infanzia e primaria. Il testo del disegno di legge, soggetto a modifiche fino al momento della presentazione formale in Parlamento, dovrà ora andare all’esame della Conferenza Stato-Regioni.